Sinistra Ecosociale: «Non è estremismo ma bene comune»

Merano. La sinistra meranese interviene nel dibattito preelettorale che già da qualche tempo imperversa su più fronti. Al centro, l’uso di parole come “estremismo” per designare formazioni politiche...



Merano. La sinistra meranese interviene nel dibattito preelettorale che già da qualche tempo imperversa su più fronti. Al centro, l’uso di parole come “estremismo” per designare formazioni politiche pienamente a sinistra, ma sicuramente non estremiste. «È iniziata la corsa al posizionamento politico delle varie liste che si affronteranno per le ormai prossime elezioni comunali – commentano Francesco Redavid, Laura Mautone, Pippo Boninsegna e Lukas Gioga della Sinistra Ecosociale –. Sembra che lo slogan comune per la maggior parte di loro sia “Non con gli estremisti di destra o di sinistra”».

Così Redavid: «Come componente della Sinistra Ecosociale mi sono chiesto “Chi sono questi estremisti di sinistra? Siamo forse noi?”. Non essendoci altri gruppi alla sinistra del Pd, ho pensato fosse riferito proprio a noi. Ma cosa vuol dire essere estremisti? Forse proporre la panchina rossa perché si è contro la violenza sulle donne, e battersi affinché ciò diventi una battaglia della città? Chiedere che sia istituito, al cimitero, un locale degno per l’estremo commiato funebre a chi ha vissuto ed è morto con convinzioni atee? Ipotizzare che le vie cittadine intitolate a personaggi discutibili, perché nel solco di una retorica militarista o con simpatie fasciste o naziste, siano reintitolate invece a personalità che nella loro vita si sono battute per l’incontro tra i popoli o per il rispetto della dignità umana? Queste sono solo alcune delle ultime battaglie per cui durante la legislatura in corso, attraverso il consigliere David Augscheller, ci siamo battuti. Sono battaglie da estremisti? Chiedere al Comune la massima trasparenza amministrativa è da estremisti? Chiedere maggior sensibilità verso ciclisti e pedoni è da estremisti? Chiedere che venga studiato un piano organico per le esigenze dell’infanzia e dei giovani è estremista? Pretendere di ripensare la città attraverso i suoi spazi comuni e proteggerne le aree verdi per creare più comunità è da estremisti? Suggerire un piano generale sullo sport che razionalizzi l’assegnazione degli spazi alle società e ne faciliti l’attività, è da estremisti? Domandarsi se sia lecito che le aziende a capitale comunale sfruttino nel peggiore dei modi i propri dipendenti, è da estremisti? Pretendere una politica che ponga in primo piano le inderogabili scelte ecologiche è da estremisti?»

«Se la risposta è sì, bene, siamo contenti di essere definiti estremisti, ed essere fuori da quell’accozzaglia di partiti che al centro si sbranano non per idee diverse e chiare, ma solo per occupare più poltrone – prosegue la Sinistra Ecosociale meranese –. Noi, consapevoli che la Politica sia un confronto di idee per il bene comune, siamo pronti a collaborare per confrontare le nostre sensibilità e le nostre proposte per costruire una città più aperta, gioiosa e coraggiosa, innovativa e solidale, con chiunque abbia la volontà di collaborare per il bene comune della nostra città e non per il proprio interesse. Per questo per le 20 di lunedì 20 gennaio alla Casa della cultura (via Cavour 1) abbiamo organizzato un incontro aperto con tutti coloro, movimenti e cittadini antifascisti, che si riconoscono in una politica non di steccati preconcetti, ma di confronto concreto».













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