Solland, altri 8 milioni  per chiudere la partita 

Sinigo. Dalla Provincia nuove somme per completare lo svuotamento integrale dell’impianto «Da eliminare anche le parti gassose e le piccole quantità di liquidi e sostanze pericolose»



Merano. Altri 8,1 milioni per chiudere il discorso Solland. La giunta ha approvato due delibere per l’ultima fase di interventi prima di consegnare le chiavi all’impresa locale Al Invest che l’anno scorso si era aggiudicato beni mobili e immobili dell’impianto per 1,75 milioni di euro.

Le fasi.

«Si avvia verso la conclusione il delicato e complesso processo per arrivare allo smantellamento e relativa bonifica della Solland Silicon di Sinigo». Lo ha annunciato, al termine della seduta di giunta, il governatore Arno Kompatscher, riferendo del contenuto di due delibere approvate dall’esecutivo. Attualmente si sta ultimando lo svuotamento delle sostanze pericolose stoccate, operazioni terminate le quali possono iniziare i lavori di smantellamento e bonifica dell'impianto. Nel bando è specificato che l’acquirente si impegna a dismettere e demolire tutte le strutture tecniche esistenti e a bonificare almeno il 70 per cento della superficie del sito.

La somma.

Nel corso dell’estate, riferisce una nota provinciale, si è chiarito che per arrivare al necessario svuotamento integrale degli impianti si dovevano eliminare anche le parti gassose e le piccole quantità di liquidi e sostanze pericolose. Per garantire la corretta esecuzione delle ordinanze del presidente della Provincia, includendo anche l’attività di svuotamento integrale, la giunta ha ora deliberato di impegnare in due diverse delibere la spesa di 8,1 milioni di euro (che si aggiungono ai diversi milioni stanziati in questi anni la Provincia per il mantenimento in sicurezza del sito) che saranno impiegati dalle ditte incaricate dei lavori. «Devo ringraziare e complimentarmi con tutti coloro che hanno reso possibile questo passo importante per tutte le persone residenti nel Meranese, ha detto il presidente.

Il riferimento all’Ilva.

In questo contesto, il Landeshauptmann ha ricordato la «situazione giuridica estremamente complessa per impianti industriali di queste dimensioni». Il riferimento va non solo allo stabilimento industriale Ilva a Taranto, ma anche «a diversi impianti di altre regioni italiane che mostrano quanto sia difficile arrivare a trovare le soluzioni adatte». A questo proposito, il presidente ha in particolare ringraziato per il loro lavoro i collaboratori della Segreteria generale e dell’Avvocatura: «Si è dimostrato che le amministrazioni pubbliche possono trovare soluzioni praticabili in situazioni molto complicate, in questo caso prima tutto nell'interesse della popolazione della conca meranese».

Rammarico.

Le esternazioni di soddisfazione che giungono dalla Provincia non cancellano tuttavia il rammarico dei tanti, a partire dai lavoratori, che credevano nella possibilità di rilanciare l’impianto.













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