Sprar: c’è già il personale ma mancano i profughi 

Segna il passo l’arrivo di dieci richiedenti asilo negli alloggi comunali Il Burgraviato pagherà loro la consulenza legale. I minori all’ex hotel St.Valentin 


di Simone Facchini e Giuseppe Rossi


MERANO. Annunci – con relative bagarre nell’arena politica e apprensioni dei residenti -, progetti, finanziamenti, assegnazioni di incarichi, anche assunzioni di personale. Ma zero profughi. Sta assumendo toni paradossali la procedura di accoglienza dei migranti attraverso lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e dei minori non accompagnati. Merano, malgrado alcune contrarietà fra la popolazione, apre le porte ma la farraginosità dei processi le allontana. E così lo Sprar, progetto dalla gittata triennale che almeno sulla carta doveva partire il 1° gennaio, ha già perso per strada quattro mesi.

Minori non accompagnati. Sempre sulla carta, intanto, si procede. Dopo le ex case dei lavoratori alla stazione e l'ex residenza Arnika di Maia Bassa che ospitano rifugiati e richiedenti asilo (circa 140 persone) e la messa a disposizione di tre alloggi nelle case comunali di via Lido e via Venosta (per 10 migranti) per lo Sprar normalmente assegnate a famiglie residenti in difficoltà economica, nei giorni scorsi si è compiuto un altro passo. La comunità comprensoriale del Burgraviato ha infatti siglato con il monastero di Santa Maria della consolazione un contratto per la messa a disposizione a titolo gratuito di una parte dell'edificio che fino a qualche anno fa ospitava l'hotel St. Valentin lungo la variante per Scena. Nell'ex albergo la Provincia e il Burgraviato andranno a ospitare una ventina di minori stranieri non accompagnati, che seguono un percorso diverso rispetto allo Sprar. Si tratta di una struttura di accoglienza di secondo livello.

L'edificio, in passato proprietà dell'ordine religioso dei cistercensi di Maia Bassa, un paio d'anni fa è passato di mano all'Ordine teutonico, che nei mesi scorsi ha deciso di metterlo a disposizione della Provincia. Il Burgraviato, che gestisce anche il progetto Misna (minori stranieri non accompagnati), dovrà pagare le spese per la manutenzione ordinaria dello stabile e le spese condominiali. Nel contratto non è chiaro chi invece aprirà il portafogli per l’adattamento dell'ex albergo, che prima dell'ingresso degli immigrati minorenni dovrà essere anche pulito.

Consulenza legale e mediazione. Ma le delibere che nei giorni scorsi il presidente del comprensorio Alois Kröll e i suoi colleghi referenti hanno approvato in tema di immigrati non si fermano qui. Per il progetto Sprar, al quale hanno aderito praticamente tutte le Municipalità del Burgraviato, non solo i Comuni hanno messo a disposizione alloggi, ma il Comprensorio ora si appresta anche a pagare le spese per il servizio di consulenza legale a favore dei richiedenti asilo, per informarli su tutti i loro diritti e doveri in attesa di veder concluso l'esame per l'eventuale riconoscimento del ruolo di rifugiato. Il Burgraviato ha incaricato l'avvocato Chiara Pigato di svolgere 208 ore di consulenza dietro pagamento di una parcella da 10.500 euro. L'avvocato ha battuto la concorrenza della Caritas che pure si era fatta avanti per offrire il servizio di consulenza legale.

Altra delibera approvata dal comprensorio - che ormai dell'accoglienza sta facendo una delle sue attività principali assieme ai servizi sociali, la gestione di case di riposo e i servizi ambientali - riguarda la mediazione culturale. Il Burgraviato ha incaricato la cooperativa sociale Xenia di Bolzano di garantire il servizio di mediazione dietro pagamento di 13 mila euro che copriranno un fabbisogno di 348 ore.













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