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Terme, bacio vietato  Arcigay: «Va fatta subito chiarezza»

MERANO. Reazioni di diverso orientamento sulla vicenda della coppia omosessuale che accusa di essere stata allontanata dalle Terme per un bacio. Centaurus-Arcigay Bolzano si è subito attivata...



MERANO. Reazioni di diverso orientamento sulla vicenda della coppia omosessuale che accusa di essere stata allontanata dalle Terme per un bacio. Centaurus-Arcigay Bolzano si è subito attivata «contattando la direzione della struttura incriminata e chiedendo chiarimenti. La direzione si è mostrata molto collaborativa nella ricerca di eventuali responsabilità ed ha ribattuto energicamente alle accuse di essere omofoba o discriminatoria. Tuttora collaboriamo con Arcigay Reggio Emilia per ricostruire l'accaduto, augurandoci che l'episodio possa essere un'occasione per rilanciare il tema dell'inclusione delle persone Lgbtqi+ in Alto Adige di cui sentiamo il bisogno». Sul tema interviene anche Enrico Oliari, attivista i diritti civili delle persone omoaffettive, definendo “roba d’altri tempi” il bacio gay alle Terme: «Con un bacio, gay o etero che sia, si può dire molto. È uno scambio di affetto, l’espressione di un legame delicato e profondo fra due persone che si amano, che sentono in un determinato momento il bisogno di trasmettersi intimità e passione. Intimità, appunto. Ovvero riservare al bacio un ambiente armonico, se vogliamo privato. È per questo motivo che il bacio dato in ambienti pubblici perde la sua carica e il suo calore, specie se si considera che alle Terme di Merano basta andare pochi metri più in là di una piscina frequentata da bambini per trovare un ambiente più intimo, che è il complesso saunistico. Questo al di là che il bacio sia gay o etero: le effusioni scambiate in ambienti pubblici rientrano nella libertà degli individui, ma tutt’intorno ci sono anche le libertà di altri di ritenere quantomeno volgare che tale gesto sia fatto in pubblico».

Oliari ritiene esservi una sorta di violenza su se stessi e sugli altri nel “pomiciare” in una piscina pubblica frequentata da bambini, «ma se vogliamo vedere al caso dei due militanti gay, c’è un messaggio politico e di lotta che a dire il vero appare un po’ a scoppio ritardato, dal momento che in Trentino Alto Adige l’emancipazione, per chi la vuole, è una realtà consolidata e che in Italia sono state approvate le Unioni Civili. Il bacio gay nella piscina frenata da bambini e famiglie è quindi un gesto pubblicistico inadatto per il luogo e anacronistico per la militanza: la sfida di oggi è quella della “normalizzazione” delle coppie omoaffettive, cosa difficile da ottenere nel momento in cui la marcia è ancora sul motore della provocazione e delle diversità».

All’offensiva Marco Galateo, commissario provinciale di Fratelli d’Italia: «Le truppe cammellate della lobby Lgbt ora attacca una struttura termale altoatesina perché, secondo loro, una coppia di uomini omosessuali sarebbe stata discriminata per l’orientamento sessuale. Fanno finta di non sapere che i bagnini richiamano sempre e soprattutto chiunque tenga comportamenti poco consoni soprattutto ad un pubblico di bambini e famiglie che frequentavano la struttura in quel momento. Ammoniti quindi non perché gay, ma per atteggiamenti evidentemente espliciti che hanno preoccupato alcuni genitori lì vicino con i figli. Chiedono il rimborso di biglietto e viaggio? Lo risarciscano loro a tutti gli altri utenti di quel giorno».













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