Trasparenza: spariscono decine di delibere 

Il caso. Via dal sito i contenuti dei documenti di giunta, consiglio e dirigenti municipali Il capo di gabinetto Elsler: «Pur contrari, ci uniformiamo a un parere del Consorzio dei Comuni»


GIUSEPPE ROSSI


Merano. Il progetto di trasparenza per trasformare il Comune di Merano in una casa di vetro verso i propri cittadini, tanto caro al sindaco Paul Rösch nella sua campagna elettorale del 2015, subisce un duro colpo e rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol in vista delle elezioni che si terranno tra un anno. A seguito del rinnovo del sito internet del Comune, e comunque da prima di Pasqua, le delibere assunte dalla giunta e dal consiglio comunale, ma anche le determine firmate dai 13 dirigenti municipali non sono più consultabili online. L’unica possibile consultazione attualmente è quella delle delibere di giunta e consiglio posizionate per dieci giorni sull’albo pretorio digitale. Un bavaglio alla voglia di informarsi dei cittadini e dei media che di fatto allinea il Comune di Merano, da sempre all’avanguardia in questo settore, a tutti gli altri piccoli Comuni dell’Alto Adige, con un sensibile passo indietro.

Percorso a ostacoli.

Chi aveva pensato in un errore tecnico, rimarrà deluso. La decisione è stata presa internamente senza passare in giunta ed è legata, si badi bene, a un parere del Consorzio dei Comuni e non a una disposizione della giunta provinciale. D’ora innanzi per ottenere una determina o una delibera bisognerà segnarsi il numero e il titolo e fare una richiesta scritta o di persona alla segreteria generale del Comune. «Al momento – spiega il capo di gabinetto del sindaco Lukas Elsler – abbiamo deciso di uniformarci al parere del Consorzio dei Comuni in quanto ci viene detto che si tratta dell’unica soluzione ammissibile. Come Comune di Merano, però, non siamo d’accordo nel non pubblicare nell’archivio online i testi completi di determine e deliberazioni. Su questo aspetto dirigenti e amministratori politici hanno parere comune».

Approfondimenti.

Secondo quanto sostiene il Consorzio dei Comuni, che in ambito legislativo non rappresenta il verbo assoluto da rispettare, dopo la pubblicazione sull’albo pretorio digitale i testi completi non andrebbero pubblicati per rispettare la tutela della riservatezza e per il divieto di diffondere dati personali, non pertinenti o eccedenti. Va però ricordato che le determine mai in passato sono apparse sull’albo pretorio digitale, mentre sono state sempre pubblicate nella versione completa nell’archivio. «Anche se abbiamo scelto di non pubblicare più i testi integrali – conclude Lukas Elsler – continueremo ad approfondire questo punto e a cercare una soluzione più trasparente e accessibile. Il paradosso sta anche nel fatto che a nessun cittadino può essere negata la possibilità dell’accesso civico generalizzato per prendere visione del testo completo di una deliberazione. Il provvedimento adottato rischia anche di portare più lavoro agli uffici comunali». Che potrebbero essere chiamati a fornire delibere e determine, prima consultabili autonomamente.

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