«Troppi gli alberi abbattuti», i motivi spiegati dagli esperti

Merano. L’amministrazione comunale, assieme alle Giardinerie, ha incontrato ieri mattina gli abitanti del quartiere Musicisti interessati ai lavori di potatura dei 24 aceri della Virginia presenti...



Merano. L’amministrazione comunale, assieme alle Giardinerie, ha incontrato ieri mattina gli abitanti del quartiere Musicisti interessati ai lavori di potatura dei 24 aceri della Virginia presenti all’interno del parcheggio Wolf, all’incrocio tra via Verdi e via Karl Wolf. L’assessora Gabriela Strohmer e la direttrice delle Giardinerie Anni Schwarz hanno voluto questo incontro pubblico per spiegare alla cittadinanza i motivi di una decisione destinata a scatenare le solite reazioni dei cittadini, i quali mal digeriscono il taglio degli alberi storici che fanno da cornice alla città.

È stata Elisabeth Telser, proprietaria del parcheggio, a spiegare i motivi della richiesta di abbattimento e sostituzione degli alberi, presa in carico dall’amministrazione comunale che, sentito il parere degli esperti delle Giardinerie, ha autorizzato il taglio. «Il nostro parcheggio dispone di 210 posti auto, disegnati da mio padre quando le autovetture erano più piccole di quelle in circolazione oggi – spiega Telser –, e siccome è da anni che monitoriamo le piante e già abbiamo avuto dei cedimenti che per fortuna non hanno causato feriti, nelle operazioni di allargamento delle piazzole di sosta, con conseguente riduzione a 190 posti auto, abbiamo deciso di sostituire le piante ormai vecchie e malate».

Sullo stato di salute delle 24 piante è l’agronomo Stefano Rento a spiegare i problemi di piante innestate cinquant’anni fa e vittime di trattamenti errati per la riduzione della chioma. «Il problema di queste piante – spiega l’esperto, mostrando sezioni che inequivocabilmente motivano le sue parole – è nelle varie potature che hanno subito, quando ancora si utilizzavano tecniche primitive che hanno causato lo sviluppo di funghi all’interno dei fusti e dei rami». Funghi che si nutrono di cellulosa e che hanno progressivamente mangiato il legno interno alla pianta, fino a spolparla, nonostante alla vista di un profano questa possa sembrare sana.

Di qui la sostituzione necessaria e che avverrà in pochi giorni, nel corso dei quali saranno piantumati ben 34 esemplari di gelso bianco. «Perché per ogni pianta tagliata, pericolosa per l’incolumità delle persone o semplicemente vecchia, il Comune provvede alla sostituzione, come dimostrano i dati per lo scorso anno, quando a fronte di 131 piante abbattute, 335 sono state impiantate, come è possibile verificare nel catasto degli alberi della città, disponibile in rete», ricorda Strohmer.

Il problema del patrimonio arboreo della nostra città – sottolinea Rento – è nella età delle piante e, soprattutto, nel fatto che prima del 1978, cioè prima dell’arrivo di Francesco Decembrini a capo delle Giardinerie comunali, le piante subivano trattamenti errati che in parte hanno causato la cessazione della loro crescita, se non la morte. E una pianta vecchia o morta, oltre che pericolosa, non è più in grado di fungere da intercettore di CO2, trasformata in legno nelle piante sane.

«Quando vediamo una sezione di albero tagliato e da quella sezione giudichiamo la pianta sana, bisogna pensare che nell’80 per cento dei casi i problemi del nostro patrimonio arboreo sono nella chioma degli alberi, com’è possibile osservare in queste sezioni di rami che lasceremo di fronte al parcheggio per qualche giorno, in modo che i cittadini vedano coi loro occhi come internamente siano state svuotate dal lavoro dei funghi», conclude Strohmer. J.M.













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