IL PERSONAGGIO

Una vita di successi: Franco D’Andrea compie ottant’anni 

La ricorrenza. In uscita giovedì una biografia del grande pianista jazz noto in tutto il mondo



MERANO. Oggi il pianista e compositore Franco D’Andrea compie 80 anni. Con oltre 160 dischi incisi in Italia e all’estero e almeno 20 premi Top Jazz vinti nella sua lunga carriera, è ormai considerato uno dei migliori pianisti contemporanei e rappresenta l’eccellenza che il jazz italiano ha saputo partorire negli ultimi cinquant’anni. Per l’occasione, l’11 marzo uscirà una sua biografia a cura del giornalista Flavio Caprera con prefazione di Enrico Rava.

 

Gli esordi.

Nato a Merano nel 1941, D’Andrea cresce in via Ortwein, la strada cui negli anni Ottanta dedicherà un brano. Comincia a suonare il piano da autodidatta a 17 anni, avendo suonato in precedenza tromba e sax soprano. Dopo una parentesi bolognese nei primi anni ‘60, che lo vede anche al fianco di Lucio Dalla in quartetto jazz, è alla Rai di Roma nel 1963 che inizia la sua attività professionale, insieme a Nunzio Rotondo. Nel 1964 incide il primo disco con Gato Barbieri – col quale collabora due anni –, quindi fonda insieme a Franco Tonani e a Bruno Tommaso il Modern Art Trio nel 1969, per poi entrare nel 1972 nel gruppo progressive jazz “Perigeo”.

La carriera.

Da lì in poi, una lunghissima carriera come pianista, arrangiatore e leader di numerosi progetti, elaborando uno stile personale e molto originale che attinge alle fonti più disparate, dal serialismo al jazz-rock, dalla world music a quella contemporanea. Ha vinto il Premio della critica discografica italiana nel 1979 e nel 1981, il Premio RadioUno Jazz nel 1982, venti di premi Top Jazz, di cui 11 nella categoria “musicista italiano dell’anno”. Diversi riconoscimenti Top Jazz lo premiano anche nella categoria “miglior gruppo italiano” e in quella di “miglior disco italiano”. Nel 2011, la rivista Musica Jazz l’ha insignito del riconoscimento di miglior pianista.

Annovera nel suo curriculum l’attività didattica all’Accademia nazionale del Jazz di Siena, di direzione del Mittel-European Jazz Workshop di Merano fin dal 2002 e la collaborazione con la Scuola civica di Musica di Milano. Inoltre ha insegnato alla Libera scuola di musica di Vicenza, al Centro di professione musica di Milano, al Centro didattico musicale di Milano e al Conservatorio Bonporti di Trento, dove dal 1993 al 2006 è stato titolare della cattedra di Jazz.

La sua unicità è testimoniata da più di duecento brani composti, da autorevoli riconoscimenti accademici, tra cui il “Prix du Musicien Européen 2010” dell’Academie du Jazz de France, da centinaia di collaborazioni con musicisti di tutto il mondo (Johnny Griffin, Dexter Gordon, Steve Lacy, Enrico Rava, Lee Konitz, Phil Woods, Han Bennink, Dave Douglas e Dave Liebman), da masterclass tenute in diverse scuole e accademie, da Tel Aviv a Ginevra. Fino, ovviamente, alle tante formazioni che ha saputo incendiare con il suo sconfinato talento.

 

Nuovi progetti.

Con i suoi dischi, coi suoi concerti e con la sua attività didattica Franco D’Andrea ha tracciato un percorso tutto personale nel jazz, portando avanti una ricerca profonda nell’ambito della musica afroamericana, dando vita a progetti ambiziosi che vanno dal “solo” a formazioni più allargate come l’ottetto e ad “Eleven”, sempre mantenendo una cifra estetica e poetica estremamente originale.

Da diversi anni pubblica i suoi album con l’etichetta Parco della Musica Records. L’ultima sua fatica discografica si intitola “New Things”, ma D’Andrea è già al lavoro su due nuovi progetti. In occasione del suo compleanno, l’11 marzo uscirà la biografia “Franco D’Andrea. Un ritratto”, a cura del giornalista Flavio Caprera, pubblicata dalla casa editrice Edt e impreziosita dalla prefazione di Enrico Rava.













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