Variante Foresta-Rablà, 200 milioni per 7 chilometri 

Il parere del Comune. Il consiglio di Lagundo ha approvato il tracciato ipotizzato nello studio di fattibilità Dalla Mebo la circonvallazione virerebbe per bucare la montagna innestandosi sulla statale della Venosta prima di Plaus


Sara Martinello


Lagundo. Con l’approvazione dello studio di fattibilità commissionato dalla Comunità comprensoriale il consiglio comunale di Lagundo dà un appoggio quasi unanime alla realizzazione della circonvallazione tra Foresta e Rablà. Sette chilometri di tunnel per un costo che secondo le stime si aggira tra i 160 e i 200 milioni di euro, a carico della Provincia. Ma l’avvio dei lavori è ancora lontano, considerate le diverse varianti ancora da costruire nel territorio altoatesino. Prima fra tutte – per vicinanza – la circonvallazione nord-ovest di Merano, col secondo lotto che oggi è solo sulla carta.

Dai Comuni alla Provincia.

L’affidamento dell’incarico di uno studio di fattibilità – incoraggiato dai Comuni di Lagundo e di Parcines – risale allo scorso settembre. Dalla gara è uscito vincitore lo studio Planpunkt srl, di Egna, che nei mesi seguenti ha quindi presentato il proprio elaborato, fatto sulla base dello studio del terzo lotto della circonvallazione di Foresta. Il consiglio comunale di Lagundo ha dato il proprio voto favorevole nei giorni scorsi, mentre a Parcines l’indagine condotta dall’Svp locale in vista delle elezioni amministrative ha evidenziato come la situazione viabilistica tra Tel e Rablà – secondo gli abitanti intervistati – sia «un problema da risolvere con urgenza». «In collaborazione coi quattro Comuni interessati, Parcines, Lagundo, Marlengo e Naturno, e con il coinvolgimento della comunità distrettuale, è stato possibile sollevare la questione a livello sovracomunale, il che giustifica la spesa elevata», scrive il sindaco Albert Gögele nel numero di febbraio del bimestrale Zielerwind. La Comunità comprensoriale sta aspettando pareri e suggerimenti da tutti e quattro i Comuni coinvolti, indicazioni che saranno poi rimesse alla competenza degli ingegneri, come spiega il responsabile dei servizi ambientali, della mobilità e dei servizi tecnici Martin Stifter. Una volta completato lo studio di fattibilità, spetterà al Burgraviato presentare il progetto alla Provincia per cercare di ottenere il finanziamento e il via libera per la progettazione definitiva.

La bozza della variante.

Secondo lo studio di fattibilità votato a Lagundo, la circonvallazione sarebbe divisa in due lotti. Il primo avrebbe inizio con un collegamento diretto in ingresso e in uscita con la MeBo. Di lì si attraverserebbe l’Adige e quindi il territorio comunale di Marlengo, per poi innestarsi, dopo un’interruzione a Foresta che segnerebbe l’inizio del secondo lotto, in una galleria con termine in località Ried (nella frazione di Plaus). Dalla località Ried è prevista la realizzazione di un altro tunnel lungo circa due chilometri fino alla statale della Venosta, nei pressi del ristorante Caregnato (sempre a Plaus, ma stavolta sul lato orografico sinistro dell’Adige). Il dibattito, in consiglio, era intorno all’opportunità di un’interruzione della galleria nell’area dell’accesso a monte San Giuseppe, ma si è risolto con la votazione favorevole.

Viabilità allo stremo.

«La realizzazione del tunnel – ricorda il sindaco Ulrich Gamper – è ormai da decenni nel piano regolatore di Lagundo». Una soluzione che darebbe respiro ai paesi della Bassa Venosta, asfissiati dal traffico specialmente durante la stagione turistica. Gustav Rechenmacher, rappresentante del comprensorio venostano di Assoimprenditori, lo scorso autunno durante una riunione congiunta col comprensorio del Burgraviato aveva messo l’accento sulla necessità di individuare «il tracciato migliore possibile per poter dare inizio ai lavori».

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