Via Monte San Zeno, voragine da un milione 

Gli effetti degli eventi meteo estremi. Conto salato per ripristinare la strada crollata  che aveva lambito un caseggiato dopo le forti precipitazioni di inizio dicembre. Lavori in estate 


Simone Facchini


Merano. La frana che ha fatto tremare un intero condominio e i suoi abitanti oltre due mesi fa presenta il conto: ripristinare il tratto devastato di via Monte San Zeno costerà circa un milione. L’amministrazione ha inserito nel Dup (Documento unico di programmazione) una previsione pari a 871 mila euro di costi, dei quali 53 mila già impegnati. Interverrà la Provincia per la quota mancante, ma non c’è certezza se coprirà per intero le spese o se sarà necessario attingere dalle casse municipali.

Certo è invece che ci vorranno mesi per sistemare l’area. I lavori di messa in sicurezza provvisoria e di sgombero sono cominciati nell’immediato, ma si trattava di interventi tampone. Secondo il cronoprogramma inserito nel Dup, i lavori si terranno quest’estate e il collaudo è previsto per settembre. Nel frattempo il tratto di strada sopra porta Passiria rimane chiuso.

Ok dalla commissione edilizia.

Il progetto per riassettare l’area ha già ottenuto l’approvazione della commissione edilizia. A occuparsi dell’incarico di pianificare e gestire l’operazione sarà l’ingegnere Philipp Gamper dello studio Gamper-Unterweger. Dovrà essere ripristinata la parete crollata, mentre il muro dietro alla casa “miracolata” sarà demolita e ricostruita.

Il crollo.

È la notte fra il 5 e il 6 dicembre 2020 quando, a seguito dell’opera delle abbondanti e prolungate precipitazioni sotto forma di neve e pioggia, collassa un tratto di via Monte San Zeno. Lo smottamento sradica buona parte della carreggiata e lambisce il caseggiato sottostante. Gli inquilini vengono svegliati da un boato. I detriti arrivano fino alla passeggiata d’Inverno, all’imbocco della Gilf. Nel corso della notte la quindicina di persone che abitano nel condominio sfiorato dalla massa di terreno ceduto vengono sgomberati. Tra gli inquilini c’è chi segnala di aver denunciato a tempo debito in Comune lo stato del muro retrostante la casa, che dava segni di deterioramento dovuti a infiltrazioni.

Nelle settimane successive emerge che l’area di Monte San Zeno interessata dal cedimento non è classificata come zona rossa dal Piano delle zone di pericolo: è a cavallo di una zona blu e gialla corrispondente a un minore rischio di frane. Un rilievo che sollecita la revisione del piano stesso.













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