Violenza contro le donne, in un anno denunciati 166 casi 

L’allarme. Il dato risulta dalla somma di segnalazioni raccolte dai servizi e dalle istituzioni della “Rete” cittadina Pisanu: «Farsi avanti è fondamentale, ma è solo il primo passo di un percorso». Dal 20 novembre una serie di iniziative


simone facchini


Merano. In un anno, 166 nuovi casi di violenza nei confronti delle donne. Un dato, relativo al 2018, che risulta dal confronto incrociato dei servizi e delle istituzioni aderenti alla Rete antiviolenza di Merano. Se anche un solo caso è inaccettabile, la cifra resa nota ieri è allarmante. È stata diffusa in occasione della presentazione delle iniziative per la Giornata contro la violenza sulle donne.

Database.

Avere un quadro il più possibile chiaro ed esaustivo della situazione è uno degli impegni presi dalla Rete. «Stiamo lavorando per creare un database che servirà a coordinare il lavoro di tutti gli attori coinvolti» ha anticipato l’assessora Gabriela Strohmer. «La violenza non può e non deve mai essere un’opzione. E non parlo solo di violenza fisica: anche di quella psicologica o economica». Dei 166 casi, che di certo non sono tutti quelli accaduti, «l’80% si verifica tra le mura domestiche, ad opera del partner o dell’ex compagno o marito» ricorda Sigrid Pisanu del Centro antiviolenza/Casa delle donne. «La cifra contempla gli episodi segnalati e formalizzati a uno dei servizi/istituzioni della Rete, che poi si attiva per individuare il percorso di uscita più idoneo. Un percorso molto spesso lungo. Una volta che la violenza è “svelata”, è tutt’altro che risolta». Anzi, è solo il primo passo. Fondamentale, ma comunque solo un primo passo.

Le scuole.

C’erano anche Claudia Tomio per il Comune e la capoassistente del commissariato Anna Di Egidio, tutt’e due della Rete, assieme al sindaco Paul Rösch a presentare le tante iniziative previste a partire dal 20 novembre. Organizzate con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione. Anche se non dovrebbe essercene bisogno, a fronte dei 106 femminicidi (del 2018) di cui quattro in Alto Adige. Uno dei quali, vittima Alexandra Riffeser accoltellata dal marito Johannes Beutel, proprio a Merano. Nella serie di appuntamenti sono state coinvolte anche le scuole: due classi del Gandhi (IV e V liceo delle scienze uman) e una della Fos Marie Curie (III ), seguiti dai loro insegnanti Laura Mautone e David Augscheller, affrontata la tematica attraverso testi specifici, hanno composto le frasi da incidere sulla “panchina rossa”, emblema della campagna antiviolenza. Il lavoro è stato portato a termine in collaborazione con il Cantiere comunale: la panchina sarà posizionata prima davanti al municipio per poi viaggiare fra i quartieri e in alcune scuole. La professionale Ritz, invece, parteciperà in più modi alla manifestazione del 25 novembre.















Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità