Violenza, giro di vite sui controlli 

Il summit a palazzo Ducale. Il sindaco Rösch e il comandante Piras dal prefetto Cusumano dopo gli inquietanti episodi in pieno centro L’impegno a intensificare la prevenzione e i presidi nei luoghi ritenuti più sensibili, anche in vista dell’incremento dei flussi turistici


Simone Facchini


Merano. I meranesi chiedono risposte concrete. L’escalation di episodi violenti con epicentro in piazza Teatro, centro nevralgico cittadino, ai quali fanno eco altri fatti accaduti di recente in altre zone ha avuto come logica conseguenza un summit del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza con un punto all’ordine del giorno: Merano. Dal quale è scaturito l’impegno “all’intensificazione dei dispositivi di prevenzione generale dell’ordine e della sicurezza pubblica nonché delle attività di controllo del territorio già in atto a cura degli organi di polizia”, come recita la nota del Commissariato del Governo.

Quali misure.

All’incontro a palazzo Ducale a Bolzano, presieduto dal prefetto Vito Cusumano, il sindaco Paul Rösch accompagnato dal comandante della polizia locale Fabrizio Piras si è confrontato con i vertici delle forze dell’ordine. Il sindaco già nei giorni scorsi ha ribadito che “l’amministrazione ha fatto i compiti a casa”, fra assunzioni di nuovi agenti e l’installazione di telecamere. Un indiretto sollecito alle altre istituzioni per ottenere un aiuto concreto in grado di rispondere a questa ondata di eventi che sta seminando preoccupazione.

Alcuni commercianti ed esercenti della zona - già ascoltati in municipio - hanno caldeggiato la presenza costante di una pattuglia in piazza Teatro con funzioni di deterrenza e di pronto intervento in caso di necessità. Perché è vero che il pattugliamento della piazza davanti al Puccini da parte delle divise è frequente, ma lo è altrettanto che quando in loro assenza esplode la violenza all’arrivo delle sirene i responsabili spesso sono già riusciti a dileguarsi.

Turisti.

Non c’è certezza su quali saranno i dispositivi che garantiranno un maggiore controllo rispetto al quale - citando ancora la nota del Commissariato del Governo - “è stato concordato lo svolgimento di mirati servizi interforze, con il supporto del corpo di polizia municipale, nelle aree maggiormente esposte a talune fenomenologie delittuose, prevedendo inoltre l’impiego di reparti specializzati e di unità di rinforzo”. I servizi di prevenzione riguarderanno, in vista dell’incremento dei turisti, i luoghi del centro più frequentati.

È a ogni modo un giro di vite radicale quello reclamato a gran voce da tanti meranesi che negli ultimi giorni si sono confrontati con le cronache di aggressioni con roncole e coltelli, sangue sui vetri d’ingresso della banca di fronte al teatro dopo una lite (con precedenti nelle ultime settimane che preconizzavano l’esplosione di violenza), l’uso di spray urticanti.

La Lega: «Basta minimizzare».

A nome del gruppo consiliare provinciale della Lega, ieri la meranese Rita Mattei ha preso posizione: «È inutile girarci intorno, esclusivamente a causa dell’immigrazione incontrollata unita al più completo lassismo del governo di Roma, che regolarizza e apre porti e confini e di una giunta comunale che minimizza, che riduce tutto al caso, o pensa di risolvere con “eventi serali”. Ormai non si tratta più di punti di vista: il degrado e la criminalità danno fastidio e fanno paura a tutti, destra e sinistra: il minimo che si dovrebbe fare a livello comunale è per prima cosa ammettere che esiste un problema, cosa che invece questa amministrazione comunale si ostina - sindaco in testa- a negare o minimizzare».















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