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Messo in salvo il capriolo bloccato nel torrente in Trentino

Da settimane stava lungo le sponde del Leno con una zampa ferita. L’Oipa: «Vigileremo che venga curato e restituito a una vita libera» 



TRENTO. Il capriolo bloccato dal 14 dicembre lungo le sponde del torrente Leno a Rovereto, in Trentino, è stato messo in salvo. Dopo le richieste d’intervento al Corpo forestale della Provincia lanciate dall’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), l’ultima quella di ieri dell’Ufficio legale dell’associazione, ieri sera 6 gennaio, verso le 21.30, è intervenuta una squadra che ha recuperato l’animale. A darne notizia è la stessa Oipa.

In attesa di sapere dov’è stato ricoverato e quale sarà il suo destino, se necessario anche con una richiesta di accesso agli atti, l’Oipa auspica che «sia fatto di tutto per restituirlo alla vita libera dopo essere stato curato al meglio, avendo una zampa lesionata».

«Vigileremo sul caso. Di certo chi di dovere sarebbe dovuto intervenire prima, non dopo quasi un mese e non a seguito di una battaglia mediatica», commenta la delegata dell’Oipa di Trento Ornella Dorigatti. «Purtroppo non vi è stata una volontà di dialogare e collaborare. Senza l’eco data dalla stampa a questa vicenda non saremmo arrivati a una soluzione poiché, ricordiamolo, all’inizio era stato detto che “il capriolo poteva stare lì e vivere benissimo e che come era caduto poteva anche andarsene da solo”». «L’Oipa terrà accesi i fari sul povero capriolo poiché la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e tutti dobbiamo sapere cosa gli accadrà ora».













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Massimiliano Bona

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