giustizia riparativa

Minori, +34% di reati contro la persona in Alto Adige

I dati dell’associazione “La Strada–Der Weg” parlano di percorsi di recupero alternativi a quelli tradizionali. La pandemia ha profondamente segnato i giovanissimi: hanno perso l’abitudine alle emozioni, tutte le abitudini sono state stravolte 


Paolo Tagliente


BOLZANO. Esiste un’altra giustizia oltre a quella tradizionale. Una giustizia che va oltre la semplice punizione del colpevole e la quantificazione del danno per le vittime. Stiamo parlando della giustizia riparativa che, in modo complementare al procedimento penale, dà alle persone coinvolte la possibilità di trovare uno spazio protetto di ascolto ed eventualmente di dialogo. Una giustizia che sempre più si sta dimostrando efficace. L'altra mattina, nella sala conferenze dell’associazione “La Strada-Der Weg”, a presentare i dati sulla devianza minorile in Alto Adige e le attività educative e riparative svolte dai minorenni in questo 2023, c’erano la psicologa e coordinatrice del Servizio di giustizia riparativa dell’Associazione “La Strada-Der Weg”, Ulrike Oberlechner, il presidente del Tribunale per i Minorenni Benno Baumgartnter, la Garante per l’infanzia, Daniela Höller, e la direttrice dei Servizi Sociali del Tribunale per i minorenni, Katia Sartori.

I dati

«Nel 2023 sono stati 345 i minori e giovani adulti per tutta la provincia di Bolzano presi in carico dall’Ufficio dei Servizi Sociali del Tribunale Minorenni, in linea con l’anno precedente – ha spiegato Sartori – Riguardo all’età della presa in carico, va sottolineato come vi siano stati sei minori segnalati sotto i 14 anni, anche se la percentuale più elevata resta sempre quella dei minori di età compresa tra i 15 e 17 anni». Nonostante quanto percepito dalla popolazione, i dati e gli esperti dicono che non si può parlare di aumento della criminalità minorile negli ultimi anni. Ma c’è un momento che fa da spartiacque: c’è un prima del 2020 e un dopo il 2020. «Diversa è invece – continua Sartori – la situazione se paragoniamo i dati attuali con quelli del 2020 e del post pandemia in cui invece si è assistito ad un incremento del 34% di minori e giovani presi in carico, con un aumento in particolare del numero di reati commessi contro la persona (lesioni personali, rapine). Le cause di questo incremento vanno senza dubbio cercate nell’abbandono scolastico seguito al post pandemia e anche all’abbandono delle attività sportive prima praticate, destrutturando completamente i ritmi di vita di molti minori e giovani adulti, che si sono trovati ad avere molto tempo libero, senza avere attività strutturate in cui canalizzare pensieri ed energie».

La Strada–Der Weg

«Da più di 20 anni, il Servizio di Giustizia Riparativa dell'associazione “La Strada-Der Weg” è attivo nel campo penale minorile e lavora con i minori che sono entrati in conflitto con la legge» ha spiegato la coordinatrice del servizio, Ulrike Oberlechner. L’obiettivo è quello di accompagnare i giovani nell’assunzione di responsabilità delle proprie azioni, di creare consapevolezza per la vittima e di trovare un’adeguata riparazione per il reato commesso. Nel corso dell’anno, il servizio ha accompagnato 115 situazioni che hanno coinvolto minorenni autori di reato (di cui il 20% ragazze) e 84 vittime. La vittima ha la possibilità di ottenere informazioni sull’ulteriore svolgimento del processo e di avere voce in capitolo riguardo alla forma di riparazione che il giovane o la giovane dovrebbe mettere in atto.

Quest’anno – ha proseguito Oberlechner – sono state attivate in totale 630 ore di volontariato da parte di minorenni autori di reato; 57 pratiche con un totale di 73 giovani sono già state chiuse e con un risultato chiaramente positivo: in circa il 63% dei casi, la vittima ha accettato un confronto e ha fatto una mediazione in cui il giovane o la giovane si è scusato e ha proposto la sua riparazione. In 7 casi, la vittima non era disposta a incontrare l’adolescente e ha seguito solo colloqui di consulenza con il servizio. Solo 14 vittime non hanno richiesto il servizio. Se l’adolescente non ha la possibilità di scusarsi direttamente con la vittima, gli viene offerta l’opportunità di partecipare a un gruppo psicologico per riflettere sul proprio comportamento insieme ad altri minori autori di reato e per apprendere nuove strategie nonviolente.

Le emozioni

«Nella mediazione – ha spiegato Oberlechner – contattiamo entrambi le parti per poi accompagnarle con dei colloqui psicologici: la vittima per capire qual è il suo vissuto del reato mentre accompagniamo e valutiamo il minore rispetto alle responsabilità che si prende per la situazione. Lo accompagniamo anche in un percorso di immedesimazione nella vittima: gli insegniamo, quindi, a entrare in contatto con le emozioni della vittima e ad educarlo alle emozioni dell’altro. Solo così - conclude – si può vivere in una comunità». Cos’è accaduto nel 2020? «Durante la pandemia – prosegue la psicologa – i ragazzi sono stati reclusi e hanno disimparato a stare insieme umanamente. Erano in contatto con gli altri attraverso cellulari e altri dispositivi e lì, purtroppo, hanno perso l’abitudine all’empatia perché un dispositivo non ti trasmette le emozioni dell’altro».

La rinascita

Nomi e dettagli il giudice Baumgartner, ovviamente, non ne può dare. Ma tra i tanti casi che sono arrivati sul suo tavolo, Baumgartner ha voluto raccontare quello di un ragazzo autore di reato che, volontariamente, ha chiesto di intraprendere il percorso previsto dalla giustizia riparativa. Si era reso protagonista di un episodio assai grave e la vittima era rimasta tanto scossa da rifiutare un incontro e ha seguito solo i colloqui di consulenza. Il giovane, invece, è andato avanti e grazie alle ore di volontariato svolte ha acquisito un professionalità che gli ha consentito di tagliare i ponti con il passato e iniziare una nuova vita. La giustizia riparativa, insomma, ha consentito a un giovanissimo di rimettersi in carreggiata. I casi simili sono parecchi e, in Alto Adige, il tasso di recidiva è davvero molto basso. Un approccio educativo che si applica anche ai minori di 14 anni.

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