la tragedia

Nubifragio nelle Marche, sono 10 i morti e 4 i dispersi, tra cui due bambini. 50 feriti in ospedale

Oltre 180 i soccorritori impegnati, decine di persone rifugiate sugli alberi e sui tetti
LA TEMPESTA - Violento temporale nelle Marche, fiumi di fango ed esondazioni



ANCONA. Sono almeno centottanta i vigili del fuoco al lavoro nella zona del nubifragio che nella notte ha colpito le Marche: sono state salvate nella notte decine di persone rifugiatesi sui tetti delle abitazioni e sugli alberi, spiega il Corpo dei vigili del fuoco.

Più di centocinquanta gli interventi che sono stati effettuati.

«È una situazione apocalittica, una cosa che in tanti anni non ho mai visto», ha detto Carlo Manfredi, sindaco di Castellone di Suasa, centro in provincia di Ancona. «Piante e alberi trasportati come fuscelli. Purtroppo siamo ancora alla ricerca del bambino di 8 anni. Ieri notte fortunatamente abbiamo trovato la mamma ancora in vita. Era in auto poi ha visto questa corrente d'acqua arrivare ed è scesa con il con il bambino in braccio ma poi sono stati trascinati via», ha aggiunto. Le vittime sono a Ostra, a Trecastelli e a Barbara, tutti centri dell'anconetano.

Maltempo nelle Marche, a Senigallia anziani salvati con gommoni da rafting

In mattinata i vigili del fuoco hanno recuperato a Bettolelle, una frazione del comune di Senigallia, il corpo di un uomo che è stato travolto dall'acqua mentre era a bordo della sua auto.

Salvo, invece, un altro, che i vigili del fuoco hanno soccorso su un albero.

C'è anche un bambino tra i quattro dispersi. Il piccolo era con la mamma in auto che è rimasta bloccata dall'acqua. Secondo quanto ricostruito al momento dai soccorritori, la donna sarebbe riuscita a lasciare l'auto con il bambino in braccio ma sarebbe poi stata nuovamente travolta. I vigili del fuoco l'hanno soccorsa e salvata nella notte ma al momento del bambino non c'è traccia.

L'ondata di maltempo che ha colpito le Marche "non era prevista a questi livelli, non avevamo livelli di allarme. E l'esondazione del Misa, in particolare, è stata repentina e improvvisa", spiega l'assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi.

In alcune località, «non c'è stato tempo di intervenire, ci sono persone che magari erano in strada o sono uscite non rendendosi conto del pericolo».

Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio è partito per le Marche dopo la bomba d'acqua. «La nostra vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dal maltempo nelle Marche. Croce Rossa Italiana sia a livello locale che nazionale è operativa nei soccorsi e nell'assistenza» ha commentato il presidente della Cri Francesco Rocca.













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