Compie 150 anni la ferrovia della Pusteria

Una valle e il suo treno. In novembre l’anniversario, lunedì scorso  la riapertura del tratto Brunico-San Candido chiuso dopo i danni del maltempo: lungo i binari sono cresciute le comunità e l’economia



Val pusteria. Si celebrano in questo 2021 i 150 anni della linea ferroviaria della Val Pusteria e, Covid permettendo, i festeggiamenti avranno il loro culmine in novembre, ricordando che appunto nel novembre 1871 i primi treni percorsero quei binari. È una lunga storia quella della linea Fortezza-San Candido, con proseguimento fino a Lienz in Austria, linea che, tra l’altro, proprio lunedì scorso, è stata riaperta nel tratto da Brunico a San Candido chiuso per oltre due mesi per consentire i lavori di ripristino dopo i danni causati dal maltempo di fine 2020.

Furono ragioni strategico-militari a volere la realizzazione del collegamento tra Vienna, Innsbruck e il porto di Trieste attraverso la Val Pusteria: era l’unico modo per creare una connessione tra la Südbahn Vienna-Marburgo e la linea del Brennero Innsbruck-Bolzano. Mentre altri progetti ferroviari furono messi in lista d’attesa, alla cosiddetta Südbahn venne data la priorità.

Nel 1858 l’Impero austro-ungarico rilasciò una concessione per la costruzione della linea Villaco-Bressanone della quale, più tardi, fruì la Società della Südbahn della famiglia Rothschild. Nell’ottobre 1869 i lavori in Val Pusteria presero il via sotto la direzione di Karl Prenninger e Wilhelm von Flattich. Le imprese edili incaricate ingaggiarono oltre mille operai croati, boemi e italiani. Diretti da circa 300 ingegneri si misero all’opera, costruendo con l’ausilio di modesti mezzi tecnici 108 chilometri di binari attraverso un territorio a tratti impervio.

I lavori proseguirono per poco più di due anni, molto meno di quanto originariamente previsto. Il tracciato ferroviario si adattava alla morfologia della valle e, in confronto ad altre tratte nelle Alpi, richiese meno opere di ingegneria, come ponti e gallerie. La maggior parte dei 15 ponti venne realizzata in ferro, solo alcuni con arcate in pietra granitica. I due ponti più lunghi si trovano a Fortezza (200 metri) e a Perca (100 metri). Tra Lienz e Fortezza sorsero 16 stazioni, realizzate sui progetti dell’ingegner von Flattich.

Contestualmente al tracciamento della ferrovia, la Società della Südbahn adottò anche numerose misure di sicurezza per la tutela del sito e dei binari da frane, erosioni e inondazioni. Nonostante le precauzioni, la disastrosa inondazione del 1882 arrecò vari danni. Anche l’abitato di San Candido beneficiò, grazie all’edificazione della ferrovia, di una protezione contro gli smottamenti.

Il 20 novembre 1871, la ferrovia entrò in attività. Al posto della cerimonia di inaugurazione, per la quale si erano predisposti fondi, la Società della Südbahn devolse ai poveri della valle l’ingente somma di 6.000 fiorini.

Sebbene i risultati sperati si fecero attendere più del previsto, la ferrovia esercitò un’influenza fondamentale per lo sviluppo della Val Pusteria e specialmente di San Candido, dove fermavano soltanto i treni locali. Dopo la Grande Guerra, divenendo stazione di confine, San Candido cominciò ad assumere una certa importanza per gli spostamenti internazionali. Nel 1913 da Fortezza a Lienz ci volevano due ore e mezza. Sul tratto italiano le locomotive a vapore restarono in funzione fino al 1975. Sul versante austriaco, invece, già negli anni Cinquanta furono sostituite da locomotive Diesel e lo sviluppo della linea annotò in successione l’elettrificazione della tratta ferroviaria, la costruzione delle stazioni di Versciaco e Prato alla Drava, poi quella di Perca collegata direttamente con la funivia per Plan de Corones. Ora si profila anche la variante di Riga, il collegamento diretto con la linea del Brennero, in vista delle Olimpiadi invernali 2026 assegnate a Cortina e a Milano. E.D.

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