Montagna

«Cresce Airbnb ma a danno anche della trasparenza» 

La presidente degli affittacamere Mutschlechner-Seeber: «Noi garantiamo 26.500 pernottamenti e aiutiamo l’economia locale». Un fenomeno che sta modificando il mercato immobiliare nelle zone di villeggiatura della val Pusteria e della val Badia



BRUNICO. E' un aspetto del turismo che cambia, quello descritto da Esther Mutschlechner-Seeber, presidentessa del team tutto al femminile di Vps, ovvero l'Associazione degli affittacamere privati Alto Adige che rappresenta gli interessi dei locatori turistici altoatesini.

In qualche modo, Mutschlechner-Seeber rivendica la qualità dei propri servizi contro il boom degli affitti attraverso le piattaforme poco trasparenti degli Airbnb che anche in Alto Adige stanno avendo sempre più successo.

Vps, invece, rappresenta una associazione che offre una gamma completa di servizi ai suoi quasi 3100 soci: cittadini che offrono stanze o appartamenti completamente arredati e dotati di tutti i confort ai turisti per brevi soggiorni in Alto Adige.

«Rispetto ad altre forme poco chiare come Airbnb, ci tengo a precisare che le nostre quasi 3400 camere o appartamenti messi sul mercato turistico in affitto rappresentano strutture offerte privatamente da cittadini che nel 99% dei casi sono anche proprietari di quello che mettono a disposizione. Persone che, come detto, affittano camere o appartamenti nel rispetto totale di tutti i regolamenti e le leggi vigenti e che per questo pagano le tasse sui loro introiti», precisa Mutschlechner-Seeber.

Questo, a fronte di una situazione completamente oscura che riguarda gli Airbnb il cui mercato viaggia su piattaforme web gestite da società con sede fiscale in luoghi remoti e che per questo spesso sfuggono dal fornire garanzie su standard minimi di qualità della stanza o dell'appartamento reclamizzato sui canali della rete.

E' di soli pochi mesi fa, il caso di un appartamento al limite della abitabilità nel pieno centro di Bolzano messo a disposizione da una nota piattaforma Airbnb che in pochi mesi aveva collezionato una incredibile serie di recensioni negative, senza che però le vittime a questo punto di vere e proprie truffe, vista la differenza tra quello che realmente hanno trovato rispetto a quanto era stato loro promesso, potessero ottenere risarcimento per un danno subito.

Una pessima pubblicità per l'intera provincia che, spiega Mutschlechner-Seeber: «Nel nostro caso non può accadere, vista la trasparenza con la quale gli affittacamere operano. Mentre gli Airbnb sono un danno per l'economia locale, la nostra offerta, sparsa su tutto il territorio altoatesino, ma in particolar modo nelle zone di villeggiatura, non ultimo a Riscone e in val Badia, rappresenta una risorsa importante, perché i nostri clienti si servono del territorio che visitano da turisti, andando a mangiare nei ristoranti, comprando prodotti locali o frequentando piscine e strutture pubbliche.

Allo stesso modo, quando dobbiamo effettuare lavori ai nostri appartamenti, ci rivolgiamo alle ditte locali, magari a quelle che si trovano di fronte all'appartamento o alla camera stessa che poi verrà data in affitto», chiosa la presidentessa.

Una garanzia di qualità, quindi, quella della rete di oltre 3100 affittacamere che per regolamento possono locare ciascuno non più di 8 camere o 5 appartamenti completamente arredati e dotati di tutti i confort. Una offerta rivolta al turismo extra-regionale ma non solo, visto che non è raro l'affitto per qualche giorno di appartamenti in zone di villeggiatura altoatesine anche a locali che decidono di trascorrere qualche giorno di vacanza in provincia.

Ad oggi, il movimento degli affittacamere altoatesino registra circa 26.500 pernottamenti all'anno e, sottolinea la presidentessa, non sembra risentire della galoppante concorrenza degli Airbnb, che si rivolge più che altro verso altre strutture ricettive come piccoli Hotel e pensioni. Infatti, soprattutto nel terzo trimestre del 2021, a livello globale Airbnb ha fatto registrare un aumento del 67% di affitti a breve termine, soprattutto in quanto questa modalità di locazione sfugge meglio di altre a tutta quella serie di normative e regolamenti sanitari introdotti a partire dallo scoppio della pandemia.

Un fenomeno, quello degli Airbnb, come anticipato sopra, che sta modificando anche il mercato immobiliare altoatesino, in particolare nelle zone di villeggiatura della val Pusteria e della val Badia.

E' un dato di fatto che affittare per brevi periodi a un turista rende almeno il doppio rispetto a quanto si guadagnerebbe se la stessa struttura venisse affittata ad inquilini regolari. Con il vantaggio che con questa modalità di locazione il proprietario non deve rispettare la normativa nazionale la quale, ad esempio, nel periodo pandemico aveva bloccato la possibilità di sfrattare il condutture di un appartamento con una serie di proroghe cessate il 31 dicembre dello scorso anno.

In conclusione, di fronte a questa mutazione della offerta di appartamenti per fini turistici, il legislatore non ha ancora trovato una formula, ad esempio, per limitare la crescita degli Airbnb e il fenomeno di illegalità che ad esso spesso si associa». J.M.













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