Fanghi, maxi-impianto in Pusteria 

Dopo il no di Bolzano. Il sindaco di San Lorenzo: «Abbiamo accettato con senso di responsabilità». In ballo da 50 a 70 mila tonnellate l’anno Costi tra i 25 e i 30 milioni: 1500 camion passeranno per Bolzano ma potrebbero essere la metà se si facesse un essiccatore nel capoluogo


Massimiliano Bona


Brunico/bolzano. L’impianto per lo smaltimento dei fanghi (costo 25-30 milioni) si farà a San Lorenzo in val Pusteria dopo i «no» incassati dalla Provincia per Termeno – dove i contadini si misero di traverso con i trattori - e Bolzano. Nel capoluogo c’è stato l’irrigidimento dei Verdi, contrari all’ipotesi prospettata da Ecocenter che avrebbe avuto vantaggi significativi sia da un punto di vista economico che ambientale. Il vero nodo, come sottolinea Stefano Fattor, che si candiderà a Bolzano con il Pd, è rappresentato «dai 290 mila chilometri che più di 1500 camion percorreranno passando per Bolzano con problemi notevoli anche in termini di emissioni». Per contenere i danni basterebbe prevedere un essiccatore a Bolzano, in modo tale da ridurre significativamente la quantità di fanghi da trasportare in val Pusteria. Ma anche qui le resistenze sono di tipo politico. Tra l’altro non si può nemmeno prendere tempo perché nel frattempo i costi di smaltimento sono lievitati da 75 a 140 euro a tonnellata. E la nostra Provincia ne trasporta in questo momento 30 mila tonnellate in Veneto e Lombardia pagando cifre astronomiche.

Tra l’altro c’è chi dice che a San Lorenzo potrebbero essere trasportati anche i fanghi del Bellunese, in modo tale da garantire un maggior ritorno economico all’«Ara Pustertal» ma il sindaco Martin Ausserdorfer spiega di non sapere ancora nulla di questa ipotesi. «Se arrivassero da Cortina potrebbe starmi anche bene, ma nulla a riguardo è stato deciso. Certo, se ci proponessero Bologna saremmo decisamente contrari. Con senso di responsabilità abbiamo preso questa decisione valutando pro e contro per la nostra gente».

Le quantità in ballo.

Naturalmente per quanto attiene le quantità la maggior parte dei fanghi arriva da Bolzano e dalla Bassa Atesina. In Alto Adige vengono prodotte complessivamente 52 mila tonnellate, delle quali 32 mila provenienti dal bacino di Eco Center (un terzo da Bolzano). «Da un punto di vista squisitamente tecnico - sottolinea Stefano Fattor - l’impianto andava fatto sicuramente a Bolzano». Ma il capoluogo si è messo di traverso, sostenendo di farsi già carico di troppe strutture sovracomunali, termovalorizzatore in primis. A San Lorenzo, a pochi chilometri da Brunico, il tema al momento non sembra preoccupare più di tanto. Se si trattasse solo della provincia di Bolzano si tratterebbe di 52 mila tonnellate di fanghi, ma se dovesse essere interessato anche il Bellunese si salirebbe a 70 mila.













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