Gais. La partecipazione non è stata altissima, ma la maggioranza è stata schiacciante in favore dell’ipotesi che prevede la realizzazione della prevista cava di ghiaia più lontano dalle abitazioni che segnano a nord il limite dell’abitato di Gais. Domenica, il referendum organizzato dall’amministrazione comunale ha visto affluire al seggio allestito in municipio 596 residenti del capoluogo comunale, il 38 per cento dei 1.565 aventi diritto al voto.

Tre le ipotesi tra cui veniva data la possibilità di scegliere: il progetto originario, già passato all’esame della Commissione di verifica dell’impatto ambientale - Via, un progetto che disegnava la cava a 180-200 metri dalle case più prossime; una prima alternativa con la cava spostata di circa 100 metri più a nord e la seconda possibilità, che localizzava il sito estrattivo a circa 450 metri dalle case più vicine. Quest’ultima è stata l’opzione preferita da 437 votanti (73,3%), e tutto sommato il risultato era atteso, anche nelle proporzioni che non lasciano dubbi sul parere dei residenti. Al limite, come detto, qualche dubbio può riguardare l’affluenza, a cui forse manca qualche punto percentuale per rispettare le aspettative. Ora, come ha spiegato il vice sindaco di Gais Alexander Dariz, “il risultato del referendum verrà inoltrato all’esame e alla valutazione della giunta provinciale”. A questa spetterà la decisione finale sul sito in cui sarà realizzata la cava.

La prospettiva di una localizzazione vicino al paese aveva allarmato la popolazione per i possibili riflessi ambientali e sul traffico locale: in molti hanno temuto le conseguenze della creazione di una cava in un’area di prato e di verde e hanno pensato al prevedibile transito di mezzi pesanti e ai possibili, relativi rumori e polveri.