Gardena, l’sos del commercio: «Stagione disastrosa»

Val gardena. Tre settimane, questo è il periodo durante il quale la vendita al dettaglio è rimasta ferma in Val Gardena, così come in tutta la Provincia. L’ultimo giorno di novembre l’ordinanza del...


Stefano Zanotti


Val gardena. Tre settimane, questo è il periodo durante il quale la vendita al dettaglio è rimasta ferma in Val Gardena, così come in tutta la Provincia. L’ultimo giorno di novembre l’ordinanza del Presidente della Provincia ha permesso di rialzare le saracinesche. Nei primi giorni dopo la riapertura, c’è stato un poco movimento di clienti a Santa Cristina e Selva, un pochino meglio è andata a Ortisei. Generalmente il mese di novembre è il mese con il minor flusso di gente nelle varie zone pedonali, ma quest’anno le presenze si sono ulteriormente ridotte. Non è stato facile dover chiudere per la seconda volta in pochi mesi e pure riaprire non è stato semplice, con i magazzini pieni di merce.

In questo periodo alcuni commercianti hanno puntato sulle vendite online, altri sulle consegne a domicilio. Chi ne ha avuto la possibilità si è fatto notare sui social-media e, comunque, fin dai primi incontri con i clienti nuovamente in negozio, si è avuta la conferma dell’importanza del contatto personale: poter vedere gli articoli, così come poterli provare e farsi consigliare da commesse e commessi è un valore aggiunto che l’e-commerce non può avere.

Oliver Stuffer, presidente dei commercianti di Ortisei e rappresentante di categoria nell’Associazione turistica, racconta che, pur senza turisti, si è voluto riaprire per dare un segnale di vita: “Al momento si lavora con la clientela del posto – dice - che ringrazio per la fiducia nei nostri confronti. In attesa dei turisti, siamo costretti a operare con un organico ridotto, che non ci permette di tenere aperti i negozi le domeniche. In questa emergenza comunque alcuni esercenti rischiano di dover chiudere. Prevedo una stagione disastrosa: fino al 10 gennaio le perdite potrebbero essere nell’ordine del 40%".

Markus Rabanser è rappresentante dei commercianti della Val Gardena e vice presidente dell’Unione commercio, turismo e servizi Alto Adige di Bolzano e circondario, oltre ad essere titolare di un negozio di calzature e di un’agenzia di internet marketing. “A novembre – dice - chi si è dedicato al local-market online non ha lavorato male, anche se ovviamente l’attività non è paragonabile alla vendita diretta in negozio. Al momento ad Ortisei di fatto tutti hanno alzato le serrande, meno a Santa Cristina. Contavamo sulla riapertura di alberghi, ristoranti, impianti di risalita e negozi per residenti e per chi alloggiavano almeno una notte in albergo, in appartamenti e seconde case, eliminando rischi di assembramento legati al turismo mordi e fuggi. Invece il mese più importante dell’anno, per la valle, va a vuoto, quindi la prospettiva è negativa. Per fortuna – considera Rabanser - i residenti si stanno facendo vedere nei negozi, ma dopo il 22 dicembre non possiamo immaginarci che il trend prosegua. Si parla di riaprire il 10 gennaio, ma chi saranno i turisti che sceglieranno quel periodo? A questo punto diventa difficile, anche perché, a proposito di ristori, si sente molto parlare di hotel, ristoranti e impianti di risalita, molto meno della nostra categoria”.













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