il procedimento  

Il sindaco di Perca non fece la gara, conto da 10mila euro 

BOLZANO. Il sindaco di Perca Joachim Reinalter ed alcuni suoi collaboratori sono sotto giudizio davanti alla Corte dei Conti di Bolzano per un presunto danno erariale di 10.277,24 euro in relazione...



BOLZANO. Il sindaco di Perca Joachim Reinalter ed alcuni suoi collaboratori sono sotto giudizio davanti alla Corte dei Conti di Bolzano per un presunto danno erariale di 10.277,24 euro in relazione all’artificioso frazionamento dei lavori edili riguardanti un manufatto nella zona sportiva del paese. Il procedimento ha coinvolto anche la segretaria generale del Comune (Verena Frötscher) e quattro assessori ( Marlies Astner, Silvia Peintner Messner, Paul Steiner, Josef Urthaler). La richiesta risarcitoria avanzata dalla Procura contabile prevede una ripartizione in parti uguali del presunto danno erariale legato proprio al frazionamento dell’appalto per la realizzazione dell’edificio. Un escamotage che avrebbe permesso di evitare una gara pubblica che avrebbe dovuto coinvolgere almeno. In sostanza il danno erariale contestato è corrispondente alla perdita del ribasso che ordinariamente scaturisce dal confronto concorrenziale. L’amministrazione comunale è accusata della violazione dei canoni di economicità, efficienza ed efficacia oltre che di pubblicità e trasparenza previsti per la pubblica amministrazione. Tutti gli inquisiti sono difesi dall’avvocato Martin Mairhofer che ieri mattina, nel corso dell’udienza davanti alla Corte dei Conti, ha eccepito in primo luogo l’inammissibilità della riapertura del procedimento che era già stato avviato nel 2015. Il legale ha anche rilevato la presunta prescrizione conseguente all’iniziale invio dell’invito a dedurre solo in lingua italiana (senza una tempestiva traduzione del documento). Nel merito, gli amministratori comunali di Perca respingono la censura di «artificiosa suddivisione degli appalti». Tra il resto hanno sempre sostenuto l’insussistenza di qualsivoglia danno erariale in quanto si dovrebbe considerare il ribasso totale conseguito con la suddivisione dei lavori, facendo una valutazione sui costi dell’opera, complessivamente intesa. Secondo la difesa, infatti, si sarebbe ottenuto un risparmio superiore al previsto.















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