Mussner: il no ai profughi di Corvara è immotivato 

La replica dell’assessore: dovevano arrivarne tre e gli alloggi non mancano  «Tagli dei fondi turistici e condizioni delle strade non c’entrano con lo Sprar» 


di Ezio Danieli


VAL BADIA. Un braccio di ferro con la Provincia lo definiscono a Corvara che, votando ancora contro l’adesione al progetto Sprar per l’accoglienza ai profughi, ha motivato il "no" con il taglio ai contributi per gli albergatori e con le condizioni in cui si trovano le strade della valle.

“Mi sembra un pretesto - dice l’assessore provinciale ladino Florian Mussner - perché per quanto riguarda le strade siamo pronti ad intervenire rispettando gli impegni presi a suo tempo. Non è colpa nostra se le condizioni dell’inverno scorso sono state particolarmente difficili. Per quanto riguarda poi i profughi destinati a Corvara, mi pare che siano tre soltanto. Mi pare impossibile che un paese ad alta vocazione turistica non abbia trovato per tre persone un’adeguata sistemazione. Il progetto Sprar, a cui sono a favore, viene incontro proprio ai Comuni per agevolarli nell’accoglienza decisa dalla giunta provinciale”.

Resta il nodo degli aiuti agli albergatori e dei nuovi criteri applicativi per il fondo di rotazione che riguardano i contributi a fondo perduto per il settore turismo. La situazione economica ha fatto sì che già lo scorso anno si registrasse un incremento delle richieste di accesso al fondo e, per garantire anche in futuro la finanziabilità delle istanze, la Ripartizione economia ha adeguato i criteri. “Vogliamo concentrare meglio i finanziamenti per perseguire in modo sempre più puntuale gli obiettivi primari del fondo stesso. Vogliamo così sostenere in modo deciso le zone che necessitano di un supporto, per evitare lo spopolamento e promuovere la nascita di nuovi posti di lavoro”, ha sottolineato il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Un ulteriore criterio introdotto con le modifiche approvate prevede per le imprese del turismo un fatturato annuo massimo pari a 1,5 milioni di euro, mentre ciascun esercizio potrà presentare una sola domanda nell’arco di tre anni solari e l’importo massimo del prestito erogabile in caso di nuova impresa viene ridotto da 80 mila a 50 mila euro. Gli albergatori della Badia non ci stanno: “La decisione della Provincia ci penalizza, visto che non è più possibile attingere a fondi che erano per noi importantissimi per i lavori di ristrutturazione dei nostri esercizi".

Il no di Corvara allo Sprar - tra l’altro con diverse posizioni in seno all’unico partito, quello del sindaco Rottonara - che sia un "braccio di ferro" con la Provincia o come, lo chiama Mussner, un “pretesto”, potrebbe costare al Comune un taglio dei contributi provinciali.

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