«No a trenini e impianti lungo i Piani di Cunfin» 

Natura e turismo in Gardena. Stuflesser, consigliera a Ortisei, rilancia le tesi ambientaliste: «Questa emergenza è l’occasione per ripensare le ragioni dell’economia e il rapporto con la Terra»


Stefano Zanotti


Ortisei. “Mentre restiamo a casa e speriamo di poter riprendere il ritmo della nostra vita, apprendiamo come imprenditori e politici stiano elaborando nuove strategie per consentire un nuovo collegamento tra la zona Saltria dell’Alpe di Siusi e Monte Pana, una soluzione da inserire nel piano delle piste da sci provinciale”. E, accanto a varie associazioni ambientalistiche della zona, Sara Stuflesser, consigliera comunale di Ortisei con delega all’ambiente, motiva la propria contrarietà all’opera: “Prima di tutto un tale collegamento penetrerebbe in una delle ultime zone ambientalistiche ben conservate nell’area e metterebbe in serio pericolo un ambito di tutela dell’acqua potabile. Un collegamento attraverso l’area di protezione delle acque Cunfin, dove si trova la sorgente d’acqua che fornisce acqua potabile all’intero territorio di Ortisei, compresa la frazione di Oltretorrente, metterebbe in pericolo il nostro maggior bene ecologico. Inoltre – aggiunge Stuflesser – un collegamento simile, indipendentemente dal fatto che venga sviluppato con un trenino oppure con un impianto di risalita, verrebbe realizzato con un investimento che solo il passaggio di una massa di persone potrebbe finanziare e rendere economicamente sostenibile”. “Mi chiedo – continua la consigliera comunale – se gli abitanti della zona desiderano effettivamente questo collegamento oppure se le amministrazioni comunali di Castelrotto e Santa Cristina stiano cedendo alle pressioni degli investitori e dei settori interessati”.

Ancora la delegata all’ambiente spiega che “io e i miei colleghi delle varie associazioni ambientalistiche ci appelliamo con urgenza affinché le preoccupazioni nei confronti dell’ambiente abbiano la precedenza su quelli dell’economia. Le aree ricreative collocate in un contesto naturalistico assicurano le basi per una miglior qualità di vita anche a favore dell’economia. Soprattutto di questi tempi non deve accadere che sacrifichiamo le nostre ultime e preziose riserve naturali agli interessi commerciali-economici a brevissimo termine. Intendiamoci - conclude Stuflesser – sono favorevole al fatto che venga migliorato l’attuale collegamento, nel senso che c’è il margine per migliorare il fondo della strada e permettere il transito a corriere moderne, più ecologiche delle attuali”.

Inoltre gli ambientalisti sostengono che la cosa più preziosa che rimane sono le aree di ritiro, quelle aree in cui persone, animali e piante possono godersi la natura intatta. “Aree come la zona dei Piani di Cunfin - sottolineano - si prestano in modo particolare a questo turismo sostenibile. Pertanto chiediamo che l’intera area intorno al massiccio del Sassolungo venga classificata come parco naturale. Ci sentiamo obbligati, nei confronti delle prossime generazioni, a mantenere queste aree libere dall’inquinamento atmosferico e acustico, anche per compensare l’intensa occupazione del territorio nel fondovalle. Deve rimanere come area di riposo e ricreazione di alta montagna e non deve essere irresponsabilmente e irrecuperabilmente distrutta. I nostri figli e nipoti ci saranno grati”.

“In questi tempi in cui il coronavirus sconvolge tutto e tutti - prosegue la riflessione degli ambientalisti - il nostro mondo che vive di accelerazioni sta decelerando radicalmente. Molto di quello che davamo per scontato solo poco tempo fa, ora non è più disponibile: negozi, bar e hotel sono chiusi, gli eventi sono stati cancellati, il mondo del turismo non sa cosa attendersi e le conseguenze economiche, psico-fisiche sono tante. Finora abbiamo cercato di rendere il nostro mondo completamente controllabile, prevedibile e accessibile, poi è arrivato questo virus. In questi giorni non pensiamo al turismo di massa, desiderando soprattutto ritrovare i contatti sociali, augurandoci di fare un’escursione, di affacciarsi al sole, al vento e all’aria fresca per un sorso di acqua cristallina da un ruscello”.

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