Val badia. Il Covid 19 ha impedito di fatto uno studio approfondito della situazione. Ma le prospettive restano interessanti per il progetto che riguarda Passo delle Erbe, sopra San Martino in Badia, e che punta a limitarne il traffico di passaggio. Un po’ sul modello di quanto si fa a Braies d’estate, con bus navetta che dovrebbero raggiungere il valico dai versanti della val di Funes e dalla Badia.

Un incontro con l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Afreider e i rappresentanti dei Comuni interessati (Bressanone, Funes, Laion e San Martino in Badia) potrebbe dare il via all’esperimento. Ci sono degli ostacoli da superare, a cominciare dalle piazzole da cui i bus dovrebbero partire con cadenza ogni mezz’ora.

San Martino ha già inserito nel proprio piano urbanistico la modifica per consentire di realizzare lo spazio per gli shuttle bus, lo stesso dovrebbe fare Funes quanto prima. Poi, una volta sistemate le piazzole necessarie, l’esperimento potrebbe partire.

L’assessore Alfreider ha già comunicato di vedere con favore questo nuovo progetto di mobilità dolce e, intanto, si annunciano prospettive interessanti per la strada, che verrà spostata e resa più sicura. La conferma arriva dal sindaco di San Martino in Badia Giorgio Costabiei: “D’accordo con la Provincia, abbiamo convenuto di spostare la statale in modo da rendere più sicuro l’attraversamento nella zona del passo. Nei pressi del rifugio Ütia de Börz, sul territorio di San Martino, è stata prevista una deviazione dell’arteria”. Il progetto era pronto, bisognava definire soltanto alcuni dettagli prima di passare alle gara d’appalto. Poi ci è messo il Covid a bloccare il tutto. In seguito sono arrivate le abbondanti nevicate.

Passi in avanti intanto sono stati compiuti anche per quanto riguarda l’apertura della strada nei mesi invernali. Il passo delle Erbe resta chiuso da novembre a marzo. I pareri nei comuni sui due versanti, San Martino e Funes, sono contrastanti a proposito di un cambio di programma. Sul versante badiota prevale l’interesse turistico, su quello di Funes si teme che una prolungata apertura del passo porti a un aumento del traffico. E.D.