Più spazi all’aperto ai bar, Ortisei colora la sua estate 

L’ok dal Comune. Garantite le superfici per distanziare i tavoli secondo le norme anti Covid L’assessore Lardschneider: «Abbiamo verificato che non venissero ostruiti accessi o vetrine»


Daniela Mimmi


Ortisei. Adesso il centro pedonale di Ortisei è diventato veramente il salotto buono della città, con un fascino molto francese. I bar hanno potuto allargare i loro spazi, grazie a una legge nazionale rilanciata a livello provinciale e quindi comunale, e hanno invaso strade e piazze con tavolini, cascate di gerani, balaustre in legno, ombrelloni colorati.

Adesso il centro di Ortisei potrebbe assomigliare a quello di uno degli affascinanti villaggi provenzali, con tavolini e sedie che riempiono e colorano le piazzette.

“Anche a me il centro piace molto così – dice l’assessore comunale Armin Lardschneider, che ha curato tutta l’operazione – Ma purtroppo il Comune non ha il diritto di concedere gratis il suolo pubblico, se non in casi straordinari come questo. Fosse possibile, lascerei tutto così com’è”.

I gestori del bar del centro sono ben contenti di avere lo spazio sufficiente per distanziare i tavoli, uno spazio per di più gratuito, anche se hanno dovuto sostenere spese straordinarie curando soprattutto l’estetica dei nuovi allestimenti.

“L’unica cosa che abbiamo chiesto è stato che si mettessero d’accordo con i vicini, perché magari ci sono alberghi o stanze in affitto attorno e i relativi clienti non vogliono rumore, oppure ci sono uscite carraie o vetrine di negozi. Finora non ci sono stati problemi - continua Lardschneider – Per i Comuni è sempre difficile aiutare le singole categorie. In questo caso sono stati i singoli gestori che ci hanno fatto le proposte. Siamo andati sul posto a controllare, locale per locale, che gli spazi ampliati per i tavolini non ostruissero i passi carrai o le vetrine dei negozi. Soprattutto abbiamo cercato di utilizzare gli spazi immediatamente adiacenti o di fronte agli esercizi, anche per non appesantire il lavoro dei camerieri”.

“Sì, così via Rezia è proprio carina – dice compiaciuto Helmut Franzelin guardando la strada piena di fiori e tavolini davanti al suo Caffè Demetz - Per noi ovviamente ci sono stati dei costi extra, ma così abbiamo potuto aprire rispettando tutte le regole sui distanziamenti. La gente è tranquilla, si siede, si gode la vacanza”.

Anche i privati sono venuti in soccorso ai gestori dei bar, come è successo in Piazza Rezia: “La piazza è privata, ma i proprietari ci sono venuti incontro dandoci la possibilità di sistemare tavolini e sedie anche oltre alla nostra terrazza – dice Lotte Nogler, che gestisce il Soviso – È stato un bel gesto, ed è bello che in un momento così delicato ci diamo tutti una mano a vicenda”.

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