Profughi, sei a Marebbe ed è atteso il sì di Corvara  

Nella frazione di Longega sono stati ultimati i lavori di adeguamento a casa Sanvì Venerdì il consiglio del capoluogo della Badia ridiscute l’adesione al piano Sprar 


di Ezio Danieli


BADIA. In val Badia i prossimi giorni saranno importanti e forse decisivi per l’accoglienza dei profughi in base a quanto prevede il progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Sono attesi i richiedenti asilo a Longega, frazione di Marebbe, e si attende la decisione del Comune di Corvara che il 25 maggio rivoterà in consiglio comunale l’adesione al progetto.

Intanto, altri sei richiedenti asilo sono attesi nel Comune di Marebbe, dove è pronta una casa, la Sanvì a Longega. La casa è disabitata da un paio d’anni, arredata e pronta per essere occupata. Sono stati fatti dei lavori e l’edificio è a disposizione, non resta che attendere il via all’operazione trasloco dal centro di accoglienza di Bolzano. I profughi dovrebbero arrivare a giorni. È stato così accolto l’appello lanciato dal consiglio pastorale decanale: “L’accoglienza, anche dei richiedenti asilo, è un dovere morale per ogni cristiano”.

Anche a San Martino, il Comune sta cercando una soluzione adeguata per l’accoglienza dei richiedenti asilo destinati al paese. Cinque profughi sono arrivati a La Valle, uno dei Comuni della Badia che hanno aderito allo Sprar.

A La Valle, nella casa messa a disposizione dalla parrocchia, erano stati completati i lavori di ristrutturazione e la casa ha già accolto cinque richiedenti asilo. La gestione della casa è affidata alla Comunità Val Pusteria e l’arrivo dei profughi è avvenuto da circa un mese. Provengono da alcuni Paesi africani e già si trovano bene.

La Badia comunque non ha ancora trovato un accordo completo sull’organizzazione dell’accoglienza dei richiedenti asilo che le sono stati complessivamente assegnati. Il consiglio comunale di Badia, dopo due tentativi andati a vuoto, ha trovato l’intesa e, a maggioranza, si è espresso a favore dello Sprar, pur fra le polemiche ed è stata individuata una sede dove accogliere gli ospiti.

Resta il parere, finora contrario, di Corvara. Il sindaco Robert Rottonara, che teme il taglio dei contributi provinciali annunciato da Kompatscher, riporta la questione in consiglio comunale venerdì per un sì allo Sprar che ora appare possibile. Se arriverà bisognerà trovare sul mercato privato un alloggio per i profughi, visto che il Comune non ha un appartamento disponibile. A proposito dei consigli comunali schieratisi contro l’arrivo dei profughi, il decano don Willeit aveva dichiarato: “È prevalsa la paura. Siamo di fronte a un fenomeno mondiale: non è possibile che una valle come la Badia, con elevata disponibilità di posti letto, continui a rifiutare un numero ridotto di profughi. La popolazione ladina è a favore dell’accoglienza”.















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