Tragedia in Val Mezdì: cade per 400 metri e muore 

Incidente a 3 mila metri. Una scialpinista austriaca, Rita Lechner, è scivolata sul ghiaccio Il compagno di gita l’ha vista precipitare e sbattere più volte contro le rocce. Inutili i soccorsi 


Ezio Danieli


Corvara. Un’altra disgrazia sulle nevi dell’Alta Badia. Ieri, appena dopo mezzogiorno, una scialpinista della Zillertal (Austria), Rita Lechner, maestra elementare di 51 anni, è morta dopo un volo spaventoso di 400 metri nella val Mezdì, sopra Colfosco, nel territorio di Corvara. Inutili i soccorsi con l’intervento dell’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites. La donna è stata recuperata, ma, viste le lesioni gravissime, non ce l’ha fatta. Illeso, sotto choc, il compagno di escursione.

Rita Lechner e il compagno di escursione avevano lasciato l’auto a passo Pordoi e quindi, usando la funivia, erano saliti al Piz Boè con l’idea di scendere a Colfosco con gli sci ai piedi. I due scialpinisti hanno scelto la deviazione prima della val Mezdì. A quota 3 mila metri circa, Lechner è stata forse tradita da una lastra di ghiaccio che le ha fatto perdere il controllo degli sci. La donna ha intuito subito il pericolo e si è messa a gridare per tentare di chiedere aiuto. Il suo compagno di escursione, che la seguiva, non è stato però in grado di intervenire e così Lechner è piombata nel vuoto: in un volo di circa 400 metri, ha sbattuto più volte il corpo contro la roccia prima di fermarsi.

Una guida alpina, che era nella zona con un gruppo di sciatori, ha assistito alla sequenza terribile e ha dato l’allarme alla centrale operativa del 112. L’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites si è portato immediatamente in val Mezdì, ma per la poveretta non c’era più niente da fare.

Il suo corpo martoriato, dopo il benestare del sostituto procuratore della Repubblica dottor Morandell, è stato elitrasportato nella cappella mortuaria di Corvara. Il compagno di escursione è stato assistito dalla Croce bianca. I carabinieri di Corvara, al comando del maresciallo Armando Di Genova, hanno svolto gli accertamenti del caso e hanno recuperato l’auto che i due scialpinisti avevano lasciato a passo Pordoi, dove contavano di arrivare nel pomeriggio al termine dell’escursione.

Quella di ieri è la seconda disgrazia mortale nella zona di Corvara in questa prima metà di febbraio. Il 4 febbraio scorso uno sciatore russo di 34 anni, Sergey Eremin, era andato a schiantarsi contro un albero dopo aver perso il controllo degli sci mentre scendeva lungo la pista rossa del Boè. Il tragico incidente era accaduto verso le 9.30, poco dopo l’apertura degli impianti. Il turista russo era salito con l’ovovia che parte da Corvara. Eremin, che a quanto pare era uno sciatore esperto, aveva scelto la pista rossa, una discesa molto frequentata e apprezzata dagli appassionati della neve. Aveva affrontato i due ripidi muri che caratterizzano la pista nella sua parte iniziale. All’uscita del secondo muro, forse tradito da un errore o da un eccesso di confidenza mentre stava scendendo, aveva perso il controllo degli sci, aveva sbandato ed era uscito di pista. Era finito nel bosco ai lati della stessa, piombando contro un albero. L’impatto era stato impressionante e purtroppo tragico.













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