Una nuova via nel Bellunese per tre Catores gardenesi

VAL GARDENA. Tre giovanissimi Catores - Martin Dejori, Alex Walpoth e Titus Prinoth - hanno aperto una nuova via diretta sulla parete sud della Terza Pala di San Lucano nel Bellunese. L'impresa si è...


Ezio Danieli


VAL GARDENA. Tre giovanissimi Catores - Martin Dejori, Alex Walpoth e Titus Prinoth - hanno aperto una nuova via diretta sulla parete sud della Terza Pala di San Lucano nel Bellunese. L'impresa si è conclusa nei giorni scorsi. Si chiama "Guardiano dei Sogni”, la nuova via aperta dai tre Catores gardenesi, tutti molto giovani ma già esperti. E' una linea diretta nel cuore giallo della parete, 1400 metri di sviluppo (1150 metri di dislivello) con difficoltà massima di VIII+/A0 (stimato IX in libera) tracciata in un’unica soluzione. L’itinerario inizia dal complesso zoccolo basale e passa a destra della via Paolo Armando (scalata da Alessandro Gogna, Aldo Anghileri, Gianluigi Lanfranchi e Piero Ravà nel 1972) e a sinistra della via Spazzacamino (aperta dei belgi Siebe Vanhee e David Leduc nel 2019) con la quale ha forse un tiro in comune. «La parte bassa è la più insidiosa a causa della roccia vuota, frantumata dal calore dell’incendio (nell'ottobre 2018) e dalla presenza di soli mughi bruciati, che non tengono» , ha spiegato Martin Dejori. «Eravamo molto carichi, con circa 75 chilogrammi di materiale da dividerci, 25 dei quali erano liquidi. Salire lo zoccolo non è stato facile, si faticava a proteggere a causa delle condizioni della roccia e per trovare un buon punto di sosta bisognava girare un po’. Il primo mugo non bruciato lo abbiamo trovato appena il giorno successivo, molto in alto, 50 metri sotto i gialli». La prima giornata è quindi trascorsa cercando la via migliore per arrivare alla grande cengia che divide in due la Terza Pala, con difficoltà di V e VI grado. All’indomani mattina, la cordata ha attaccato la parte superiore e dopo qualche altro tiro più facile sopra la grande cengia, finalmente su “roccia bellissima, tipo Marmolada” con difficoltà fino al VII superiore, raggiungendo un’altra cengia, stavolta sotto i gialli che fin dal principio hanno costituito il vero problema della via. «Non sapevamo se saremmo riusciti a passare. Avevamo studiato a lungo la parete, ma non si capiva se la roccia si sarebbe lasciata salire». Malgrado la parete strapiombante e “la roccia liscia”, Prinoth, Walpoth e Dejori sono riusciti a progredire sfruttando i buoni buchi presenti, proteggendo in modo adeguato con chiodi e protezioni veloci».

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