Sanità

Ripartizione legale soppressa, è arrivato il dietrofront dell'Asl

Il settore rinasce nell’arco di poche settimane: era stato cancellato dall’ex direttore generale Zerzer. Doppia revoca firmata dalla commissaria straordinaria Irene Pechlaner. Delibera inviata in provincia per l’approvazione


Valeria Frangipane


BOLZANO. La Ripartizione legale dell'Asl - soppressa dall'ex direttore generale Florian Zerzer - rinasce dalle sue ceneri con doppia revoca firmata da Irene Pechlaner. Commissaria straordinaria nominata da poche settimane dopo che la sentenza del Tar ha dichiarato illegittimo il prolungamento di Zerzer. Nell'albo pretorio compare solo l'indicazione del provvedimento, il testo con l'intera delibera è stato infatti inviato alla Provincia per l'approvazione. Non se ne conoscono ancora le motivazioni, ma è lecito presumere che la commissaria possa avere sollevato dubbi sulla legittimità di una scelta operata dal direttore con incarico prolungato, giudicato poi illegittimo, oltre a non condividere la decisione in sé. Segnale di discontinuità che apparirebbe comunque evidente.

Ripristinata la Ripartizione

Pechlaner ha dunque ripristinato la Ripartizione legale che, in base alla delibera 1435/23 firmata da Zerzer il 7 novembre scorso, avrebbe dovuto scomparire dal primo gennaio. Revocata anche la delibera 1504/23, con cui la Ripartizione era stata di fatto sostituita con un "incarico strategico speciale" in ambito legale.

Cappello torna al suo posto

L'avvocato Marco Cappello - che non commenta la decisione di Pechlaner - torna a dirigere la struttura per la quale vantava ancora due anni di contratto, senza necessità di ricorrere al Tar.

La soppressione

A inizio novembre una delibera della direzione generale cancella la Ripartizione legale, diretta da otto anni da Cappello, che resta direttore di se stesso.«La Ripartizione - si legge in delibera- diventa ufficio legale insediato presso la direzione generale». Abolito anche l'ufficio anti-corruzione. Colpo di spugna totale. Ma perché succede? I vertici - si mormora - non avrebbero gradito la presenza in aula dello stesso Cappello a tutela dell'Azienda nel processo sulle mascherine. L'avvocato si era presentato - infatti - perché la Procura gli aveva notificato l'avviso di udienza in qualità di rappresentante dell'Azienda stessa - considerata parte lesa nella serie di reati ipotizzati a carico del direttore generale Zerzer - al quale tale avviso non poteva venire notificato per conflitto di interessi. Ma i vertici avrebbero preferito che non presenziasse nessuno, quando nei procedimenti penali l'Asl si costituisce sempre parte civile. Di fatto una sorta di commissariamento di un professionista efficiente, ma forse scomodo. L'incarico di Cappello scadrà il 4 agosto 2025 e il suo grado di raggiungimento degli obiettivi degli ultimi tre anni (valutati dallo stesso Zerzer) è il seguente: anno 2022 - 99,20%; anno 2021 - 96,80%; anno 2020 - 96,25%. Nella delibera si legge anche che la Ripartizione va soppressa «perché non ci sono ulteriori competenze o attività che possano essere dalla stessa autonomamente svolte».

L'incarico strategico speciale

Passano una decina di giorni e l'Asl - sempre a firma di Zerzer - con delibera reintroduce sotto forma di «incarico strategico speciale» - ma non si sa chi sia il prescelto per guidarla - una serie di compiti che la Ripartizione portava avanti. In estrema sintesi dopo aver giustificato per «esigenza di riorganizzazione» una cancellazione che ai più è sempre apparsa strana, con nuova delibera reintroduce sotto forma di incarico strategico speciale una serie di compiti che la Ripartizione legale stava portando avanti. Ma questa volta senza Cappello. Di queste ultime ore la retromarcia della commissaria straordinaria.













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