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Rondini, le migliori alleate degli allevatori nelle stalle: riducono le mosche

Uno studio di Muse, Lipu e Università degli Studi di Milano negli allevamenti della val di Non chiarisce il ruolo ecologico di questi preziosi uccelli migratori (foto Pietro Cappelletti)



TRENTO. Se una rondine non fa primavera lo fa, invece, un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista internazionale Journal of Applied Ecology. Lo studio condotto dal Muse di Trento , con Lipu e Università degli Studi di Milano, ha indagato il “ruolo” di questi uccelli negli allevamenti bovini. La ricerca ha infatti valutato l’effetto che la presenza e l’abbondanza delle rondini all'interno delle stalle della Val di Non,  possono avere sul tasso di attività delle mosche, loro potenziali prede e portatrici di diversi patogeni e stress per il bestiame allevato.

L’abbondanza di rondini e mosche è stata misurata per 16 settimane in nove diversi allevamenti, occupati o meno da rondini nidificanti. Da aprile ad agosto 2022, sono stati raccolti dati settimanali sul tasso di attività delle mosche e sulla presenza di rondini, sulle dimensioni della covata, sul numero e sull'età dei pulcini.

Attraverso opportuni modelli statistici è stato quindi possibile quantificare l’effetto delle rondini su questi insetti. I risultati mostrano come il tasso di attività delle mosche aumenti, come atteso, con la temperatura e nel corso della stagione; tuttavia, tale incremento appare molto meno marcato in presenza di rondini e ulteriormente limitato quando le rondini sono relativamente abbondanti. A una temperatura di 22°, riporta lo studio, la presenza locale di 25 rondini corrisponde a una riduzione media di oltre il 60% nel tasso di attività delle mosche rispetto a quello che si avrebbe in una stalla senza rondini.

“La collaborazione degli allevatori trentini coinvolti nel progetto è stata fondamentale - commenta Alberto Bertocchi della Lipu di Trento. – Grazie alla collaborazione dell'Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria del Trentino, siamo anche riusciti a formulare un protocollo da seguire all’interno delle stalle con i nidi di rondine, in modo da consentirne la presenza senza che essa crei “intralci”, ponendo le basi per la loro tutela e per far sì che gli allevatori possano beneficiare del loro prezioso contributo”.

La rondine Hirundo rustica è un’iconica specie delle campagne di molti paesi e uno dei più noti uccelli migratori. Pur essendo una specie di grande rilevanza ecologica e fortemente radicata nella cultura contadina di molte aree, tra il 1980 e il 2021 nel nostro continente la rondine, secondo i dati del Farmland bird index, ha subito un declino del 19%. L'intensificazione dell'agricoltura, gli insetticidi e i cambiamenti climatici si aggiungono ad altri impatti che insistono sia sulle aree di svernamento che su quelle di riproduzione di questa specie migratoria. Fattori come il degrado degli habitat nell'Africa sub-sahariana, la ridotta disponibilità di siti di nidificazione in Europa e il generalizzato calo degli insetti stanno infatti influenzando negativamente la sua riproduzione e sopravvivenza.













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