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Salute mentale, giovani altoatesini sotto la media nazionale

I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che ricorre domani, martedì 10 ottobre. La garante per l’infanzia e l’adolescenza Höller: “Importante ridurre lo stigma che caratterizza la ricerca di sostegno”



BOLZANO. L'Alto Adige è leggermente al di sotto della media nazionale per quanto riguarda lo stato di salute mentale dei giovani, al 76,6% contro il 79,8% dei ragazzi che considera la propria salute buona o eccellente.

Il dato - si legge in un comunicato - emerge dallo studio "Health Behaviour in School-aged Children", sullo stile di vita di ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 15 anni, elaborato ogni quattro anni in collaborazione con l'Organizzazione mondiale della Sanità e diffuso in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, che cade domani, martedì 10 ottobre.

La soddisfazione di vita in Alto Adige è invece superiore alla media, al 76,8% contro il 73,3% dei giovani in Italia. Lo studio mostra inoltre che salute e benessere complessivi sono leggermente diminuiti rispetto al periodo 2017-18.

A partire dalla Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio del 10 settembre, lo scorso mese, la Garante per l'infanzia e l'adolescenza della provincia di Bolzano ha posto l'accento sul tema della salute mentale sui suoi canali, presentando alcuni progetti e iniziative.

Fattori di rischio possono essere esperienze individuali o situazioni di stress nell'infanzia e nell'adolescenza, come la separazione dei genitori, la morte di un membro della famiglia, l'abuso di alcool o droga in famiglia, malattie mentali o fisiche sempre in famiglia o esperienze di violenza. Va considerato anche che i giovani e le giovani si trovavano spesso a confrontarsi con la pressione per il successo, la paura del futuro e le continue notizie negative.

"I fattori di protezione vanno potenziati, e vanno coinvolti esperti ed esperte di tutti i servizi in gioco, nonché gli adulti dell'ambiente di riferimento. In quest'ambito, misure e proposte devono essere facilmente accessibili e pianificate nel dialogo con i giovani. Un fattore importante è certamente la riduzione dello stigma che caratterizza la ricerca di sostegno e la tematizzazione dei problemi di salute mentale: se, per esempio, è normale dire alle persone che si va dall'oculista o dal dentista, dovrebbe essere normale anche dire che si va in consulenza psicologica o in psicoterapia", afferma la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Daniela Höller.













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