Lo scontro

Scuola italiana, caos sui tamponi. Il sovrintendente Gullotta ai presidi: “Applicare la norma”

I dirigenti scolastici hanno deciso di accogliere da oggi in classe anche chi rifiuta il test nasale. Urzì (Fdi) all'attacco di Vettorato

L'ASSESSORE VETTORATO. "Situazione ripristinata, tamponi avviati"

 



BOLZANO. Test nasali, è caos nella scuola italiana in Alto Adige. Negli  istituti in cui non si sia partiti ancora con

gli screening, che sono la stragrande maggioranza, verranno

temporaneamente ammessi anche i ragazzi - dalle elementari

alle medie - le cui famiglie non hanno dato il consenso alla partecipazione ai test nasali autosomministrati.  La decisione è stata presa ieri dall’associazione dei presidi: «In

molte scuole in lingua italiana -

si legge nella nota - la mancanza

di personale idoneo ha impedito di avviare la somministrazione dei test nasali. In questa fase

di transizione, fino all’inizio dello screening, essendo stato revocato in data odierna il punto della circolare del Sovrintendente che prevede la didattica a distanza per chi non ha dato il consenso allo screening, i dirigenti scolastici, in attesa di un’interpretazione autentica da parte dell’Avvocatura provinciale su come gestire la fase

precedente l’avvio dei test nasali, accoglieranno temporaneamente a scuola anche gli alunni

i cui genitori non

hanno dato il consenso».

Il sovrintendente Gullotta

Ma a stretto giro interviene oggi (15 aprile) con una nota il sovrintendente Vincenzo Gullotta, che già ieri si era detto sorpreso della decisione dei presidi e che ora mette in chiaro: “Tutte le scuole di ogni ordine e grado si trovano a gestire una molteplicità di casi che richiedono indicazioni  puntuali e concrete. Occorre comunque applicare quanto previsto  dalla normativa vigente, come specificato nella circolare del Direttore del 14 aprile 2021.  

La scuola italiana partecipa quindi al progetto di screening dell’Azienda Sanitaria. Ogni istituto si sta  adoperando per la realizzazione del progetto, nel rispetto di tutte le procedure di cui tener conto, nonché con  la dovuta attenzione alla tutela dei diritti di ognuno dei soggetti coinvolti.  

La scuola italiana è sempre stata caratterizzata da una forte dialettica interna, basata sul confronto e sul  reciproco ascolto. Questa modalità di lavoro, che permette ad ognuno di dare voce alle proprie istanze e  riflessioni, porta ad una sintesi di contenuti condivisa fra tutti.  In un clima difficile, nel quale è possibile che si sviluppino notizie imprecise o fuorvianti, è importante che  ognuno svolga il proprio ruolo per favorire un clima costruttivo e di reciproca fiducia”. 

La polemica politica

All'attacco il consigliere provinciale Alessandro Urzì (FdI) che oggi in consiglio ha chiesto una presa di posizione dell'assessore Giuliano Vettorato, il quale è intervenuto a fine giornata in aula. 

"La misura è colma e il limite superato: chiedo un formale atto d’orgoglio dell’assessore alla scuola in lingua italiana Giuliano Vettorato davanti alla intimidazione politica ricevuta dalla Svp attraverso un comunicato del capogruppo Gert Lanz", dice Urzì.

Il capogruppo Svp Gert  Lanz aveva giudicato "assolutamente inaccettabile come si sta comportando la scuola in lingua italiana, che adesso sta indicando altre strade“,  riferendosi alla presa di posizione dei presidi. 

Urzì si dice indignato: "Invece di potere contare su una reazione da parte del vertice della scuola italiana, il vicepresidente della giunta Vettorato, pochi minuti dopo il perentorio invito alla scuola italiana di riallinearsi, esce un atto di totale sottomissione della scuola italiana (dalla Ripartizione) al diktat Svp". "Se non arriverà una presa di posizione personale dell'assessore alla scuola in lingua italiana entro le prossime ore avremo chiaro il quadro di una delegazione Lega in Provincia ostaggio dell'ultimo capogruppo Svp, invisibile e inutile. E allora tanto varrebbero allora le dimissioni", conclude Urzì. 

 













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