Benzina

Staffler (Unione commercio): “I tir da noi non si fermano più. In Italia si perdono oltre 100 milioni di litri di rifornimenti”

"Se si calcola che nel nostro Paese sono circa 25.000 gli impianti di distribuzione di carburante e che un impianto in media eroga 1,2 milione di litri, si arriva a questi numeri" spiega il presidente dei proprietari delle stazioni di servizio



BOLZANO. "Oltre ai turisti che non fanno più il pieno in Alto Adige per ripartire in direzione nord, quel che ora con il nuovo aumento delle accise sfugge al nostro Paese sono i rifornimenti dei mezzi pesanti che fanno tragitti lunghi, e qui si tratta di oltre 100 milioni di litri", a dirlo è il presidente dei proprietari delle stazioni di servizio presso l'Unione commercio dell'Alto Adige, Haimo Staffler. "Se si calcola che il Italia sono circa 25.000 gli impianti di distribuzione di carburante e che un impianto in media eroga 1,2 milione di litri, si arriva a questi numeri", spiega Staffler.

"I serbatoi dei tir sono sempre più capienti - spiega Staffler - e possono contenere fino a 1.600 litri. Durante il periodo della riduzione delle accise questi tir si fermavano anche da noi, dove il prezzo era conveniente e pertanto in quel periodo abbiamo registrato uno straordinario aumento dei consumi dei mezzi pesanti". Staffler sottolinea che non occorre solo guardare all'imposizione delle accise per litro, ma "per la legge dei vasi comunicanti" anche alle conseguenze che una variazione di costo implica.

"Nel 2022 abbiamo avuto un aumento del passaggio di tir sull'asse del Brennero dell'8 percento rispetto al periodo pre-Covid, ma nessuno di questi si ferma da noi a fare il pieno", fa notare Staffler. "Fanno il pieno in Austria, dove il Governo tiene basse le accise proprio per questo motivo e raggiungono anche Napoli senza fare un pieno", spiega il presidente. "Il nostro Governo - dice Staffler - dovrebbe far annullare tutte le accise e imporne una onnicomprensiva. Basta alle accise per il Vajont e via dicendo". 













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