Proteste

«Svolta a destra? Senza di noi». Oltre mille persone al corteo

In crescita il movimento di protesta contro la coalizione. Giovani e politici in piazza Magnago. Arriva anche l’ex sindaco Albert Pürgstaller dopo l’uscita dalla Svp: «Il partito non mi rappresenta più»



BOLZANO. È iniziata con "Bella ciao" ed è finita sulle note di "I will survive" la manifestazione che ieri ha attraversato il centro storico al grido di "Stop alla coalizione". Circa un migliaio di persone si sono unite man mano alla protesta, iniziata al Museion e terminata in piazza Magnago sotto la sede della Provincia. Tra i manifestanti striscioni e cartelli contro i partiti di destra e una finta bara, portata a braccio, con sopra la stella alpina appassita. «La morte dell'Svp», il grido dei manifestanti. Sopra la scritta in pennarello: «Il patto con il diavolo non porterà a un cavolo». Il tutto sotto gli occhi stupiti dei turisti che si sono affacciati dal mercatino di piazza Walther per capire cosa stesse succedendo. «Una coalizione con i partiti di estrema destra? Non con noi», lo striscione sventolato dai promotori, «I prossimi giorni saranno decisivi, siamo qui per fare rumore e per dire che l'Alto Adige è antifascista».

Una crescita costante

Si tratta della terza protesta organizzata dal movimento «No Excuses» ( nessuna scusa), nato dopo l'annuncio della possibile coalizione della Volkspartei per una giunta provinciale con Fratelli d'Italia, Lega, Freiheitlichen e i centristi della Civica. Nel corso delle settimane ha attirato sempre più sostegno, passando dalle 300 persone della prima protesta, alle 500 della seconda, fino alle mille di ieri. In piazza a sostenere la causa anche volti noti della politica locale, tra cui l'assessora Chiara Rabini, l'ex deputata e vicepresidente dell'Inps Luisa Gnecchi, gran parte del partito dei Verdi con Brigitte Foppa, Zeno Oberkofler e Majda Brecelj. Ma soprattutto occhi puntati sull'ex leader dell'ala sociale della Svp Albert Pürgstaller, che ha parlato al microfono nel cuore di piazza Magnago, ribadendo le ragioni che lo hanno spinto a lasciare il partito: «Non è possibile avere certi valori, difenderli, però poi unirsi con chi non li condivide. Sono stato nel partito per più di 50 anni, ma non mi vedo più rappresentato in questo modo di fare politica. Motivo per cui ho abbandonato il giorno dopo l'annuncio della coalizione», ha incalzato i manifestanti prima di leggere l'articolo 3 della costituzione, «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

Il corteo

Scandita dai tamburi, la marcia di ieri proseguiva lenta tra le vie cittadine. Una lunga coda di persone di tutte le età, soprattutto di madrelingua tedesca, ma anche molti italiani, impegnati nelle associazioni sociali dell'Alto Adige: in particolare Federica Franchi, di Bozen Solidale: «La giunta che si prospetta non ci rappresenta», ha detto a nome degli altri manifestanti, «siamo qui per dire a Kompatscher che siamo profondamente delusi dalle scelte fatte, anche se per ora non in maniera ufficiale. È una giunta divisiva, lontana dai valori della società civile italiana, tedesca e migrante che abita questo territorio». In un 23 dicembre caldo che sembrava primavera, il clima dei manifestanti era di solidarietà e sostegno verso un obiettivo comune: «Abbattere l'indifferenza e dire no all'intolleranza», come ha ribadito il giovane David Röck, tra le guide del corteo, «La politica non è solo un accordo di coalizione, ma è una rappresentanza, e i valori non si scrivono sui fogli di carta, ma sono quelli che i leader politici dimostrano alla società». Presente alla manifestazione anche Andreas Unterkircher, ormai ex membro della Svp, già presidente di Arcigay, che ha raggiunto il microfono con la bandiera arcobaleno. «Da molti anni combatto per i diritti civili», il suo discorso di fronte agli altri manifestanti, «perché credo che questa Provincia debba valorizzare le differenze. Credo che nella Svp ci siano persone che condividono questi valori. Spero che si alzino in piedi e protestino». A concludere la manifestazione la musica di Berise del gruppo altoatesino conosciuto in tutta Europa "Shanti Powa" e della cantautrice Nina Duschek. M.A.













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