il contenzioso

Trasporti sul Renon, l’incognita sull’affidamento della funivia

La Provincia: “La sentenza ci dà ragione per 2 punti su 3, i contratti per le linee Renon e Mendola per ora restano validi”. La replica di Sad: “Fiduciosi sull’esito del nostro ricorso al Consiglio di Stato”
LA PRONUNCIA La Corte Ue: «Bolzano non può affidare in-house i servizi di funivia»



BOLZANO. La battaglia legale tra Provincia di Bolzano e Sad, la società di trasporto pubblico locale, relativa all'affidamento del servizio di trasporto sull'altopiano del Renon finisce davanti alla Corte di giustizia europea.

A marzo 2021, dopo trent'anni di gestione Sad, la Provincia aveva affidato la gestione del servizio alla Sta, la società di trasporto in house della Provincia stessa, tramite un affidamento diretto.

La Sad, a quel punto, aveva impugnato le relative delibere al Tar, sostenendo che fossero illegittime in quanto si sarebbe dovuto applicare il regolamento europeo 1370/2007 che condiziona l'affidamento in house a una "motivazione rafforzata": si sarebbe cioè dovuta dimostrare, nella delibera, l'impossibilità di indire una gara d'appalto, così come l'esistenza di vantaggi economici per la collettività derivanti da questo tipo di affidamento.

Il Tar aveva respinto il ricorso, che Sad aveva impugnato al Consiglio di Stato. Il quale, a marzo 2022, ha richiesto un parere alla Corte di giustizia europea.

La cui Quinta sezione si è pronunciata oggi. Il regolamento europeo citato da Sad, scrivono i giudici, "non si applica a un contratto misto di servizi pubblici di trasporto multimodale di passeggeri comprendente il trasporto con funivia, anche in un contesto in cui il trasporto su rotaia rappresenta la parte maggioritaria dei servizi di trasporto affidati in gestione", e quindi come avviene per il servizio del Renon, con trenino e funivia, dove quest'ultima rappresenta una quota minoritaria del servizio (il 47%).

Tuttavia, lo stesso regolamento non prevede le funivie come ambito di applicazione. Inoltre, i giudici respingono anche le contestazioni di Sad sulla compensazione concessa alla Sta: non configura "aiuto di Stato", si legge nella sentenza, purché i costi "riflettano quelli che un'impresa media, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata di mezzi necessari al fine di poter soddisfare le esigenze di servizio pubblico richieste, avrebbe dovuto sopportare per adempiere tali obblighi". 

La sentenza della Corte di Giustizia europea "al momento non ha nessun effetto sul servizio della funivia e del trenino del Renon nonché sul servizio della funicolare della Mendola. La sentenza del Consiglio di Stato mostrerà se e come eventualmente i servizi dovranno essere nuovamente affidati. Nel frattempo, i contratti tra Provincia e Sta - Strutture Trasporto Alto Adige SpA restano validi" ha affermato la Provincia di Bolzano in una nota, sottolineando che "la Corte di Giustizia europea ha dato ragione alla Provincia per due questioni su tre".

"In merito al compenso alla Sta - Strutture Trasporto Alto Adige SpA, i giudici giungono alla conclusione che non configura un aiuto di Stato e che è stato determinato in modo corretto. A seguito di questi chiarimenti, sarà il Consiglio di Stato a riprendere la causa nei prossimi mesi e, considerando la sentenza della Corte di Giustizia europea, ad emettere il proprio verdetto", aggiunge la Provincia.

"La Sad non fa lotte di religione. Tutela, semplicemente, i propri interessi. Ma alla fine riusciremo a trovare la quadra". Dopo il parere della Corte di giustizia europea, Mariano Vettori, direttore della Sad, è fiducioso sull'esito dell'appello al Consiglio di Stato della sentenza sul caso del trenino e della funivia del Renon. La società di trasporto rilancia le istanze presentate davanti ai giudici amministrativi: o la Provincia riscrive la delibera con la quale ha stabilito l'affidamento diretto alla società in house Sta, con una "motivazione rafforzata" che dimostri l'impossibilità di indire una gara e il vantaggio economico per la collettività, o indice una gara d'appalto pubblica per l'affidamento.













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