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Trasporto pubblico al collasso: mancano almeno 350 lavoratori

La denuncia dei sindacati. «Un ambito professionale non più appetibile, specie in Alto Adige dove la vita costa troppo». Grave carenza di personale: 250 dipendenti nel settore gomma, almeno 100 nel settore ferro



BOLZANO. In Alto Adige si è investito molto sui mezzi ma non sul personale, tanto che le professioni legate al trasporto pubblico non sono assolutamente più appetibili, soprattutto visto il costo elevatissimo degli alloggi e il carovita che vede Bolzano in testa alla classifica delle città più care d’Italia. Piuttosto, gli autisti, i meccanici e gli operai specializzati si trasferiscono all’estero (soprattutto in Svizzera, Austria e Germania): paghe migliori, migliori condizioni di lavoro. E chi, speranzoso, sale in provincia di Bolzano magari dal Sud Italia, appena scopre il livello degli affitti nostrani se ne scappa via a gambe levate.

Manca personale
La cartina di tornasole di questo fenomeno è la pesante carenza di personale: almeno cento dipendenti nel settore ferro e addirittura duecentocinquanta addetti nel settore gomma. È la denuncia lanciata ieri da Rosaria Severino (Fit Cisl), Benedetto Rarità (Orsa trasporti), Mirko Marotta (Faisa Cisal), Marina Vettori (Filt Gtv Cgil) e Hans Dalsass (Asgb). Assente alla conferenza stampa di ieri solo la Uil che, a detta degli altri sindacati, ha assunto una linea molto dura nei confronti dei concessionari del pubblico servizio, difficilmente conciliabile con i tentativi di mediazione messi in atto dal resto dei sindacati altoatesini.

Ma così non si va avanti
La situazione è al limite del sopportabile, fanno presente i sindacalisti del trasporto pubblico altoatesino. Per tentare di supplire: turni massacranti soprattutto per quanto riguarda gli autisti, personale reperito nel settore privato con scarse conoscenze di percorsi e metodologie di lavoro, per non parlare della conoscenza delle due lingue in Alto Adige necessarie per comunicare con la clientela, corse necessariamente limitate di numero e dilazionate nel tempo, troppi mezzi incidentati. Soprattutto autisti troppo stressati anche per le continue aggressioni, verbali e fisiche. «Si fa un gran parlare di mobilità green e di piano clima - hanno fatto notare i sindacalisti ieri - ma è inutile acquistare costosissimi mezzi a idrogeno se non c’è abbastanza personale per farli viaggiare».

Le richieste
«Adeguamento dell’indennità di bilinguismo per tutti i lavoratori dei trasporti impiegati nella provincia di Bolzano come già avviene in Sasa, inoltre alloggi ad un prezzo adeguato, riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, sicurezza sul posto di lavoro e adeguamenti salariali contro il caro vita». Sono queste le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Asgb, Orsa Trasporti e Faisa Cisal. I sindacati, se non troveranno riscontro alle loro rivendicazioni, a breve proclameranno uno sciopero per tutti i lavoratori dell’Alto Adige. Tra le criticità del trasporto pubblico locale e del trasporto ferroviario i sindacati denunciano come detto sopra una grave carenza di personale, che si ripercuote sulla qualità del servizio offerto ai cittadini.

Sasa
Le federazioni dei trasporti hanno rimarcato come Sasa sia costretta, vista la carenza di conducenti, ad affidare gran parte dei suoi servizi a società di trasporto private. Al riguardo le organizzazioni sindacali temono che in futuro la situazione possa peggiorare e che non possa essere rispettato il contratto di servizio sottoscritto tra Sasa e Provincia di Bolzano, che prevede di affidare a soggetti privati solo il 20% dei servizi. Grazie al confronto dei sindacati con Sasa è stato chiuso un accordo sui buoni pasto e sull’adeguamento del bilinguismo, e attualmente la richiesta è che questo accordo venga integrato con un consistente aumento salariale adeguato all’inflazione.

Sad
Un’ulteriore criticità riguarda Sad, dove si presenta analoga mancanza di personale, anche perché l’azienda applica il contratto collettivo nazionale di lavoro degli Autoferrotranvieri, mentre le organizzazioni sindacali chiedono l’applicazione del contratto collettivo di lavoro nazionale delle Attività ferroviarie, perché ritengono inaccettabile che lavoratori che svolgono lo stesso mestiere abbiano due contratti diversi, con due trattamenti, non solo economici, differenti. Allo stato attuale la trattativa con l’azienda è tesa a migliorare i turni di lavoro, l’adeguamento dell’indennità di bilinguismo, i buoni pasto e un sistema premiante per i lavoratori.

Trenitalia e Rfi
Secondo i sindacati, nel settore ferroviario ci sono ulteriori margini di miglioramento per rilanciare Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, facendoli diventare posti di lavoro attrattivi per i giovani, soprattutto per il settore dell’infrastruttura ferroviaria, che soffre di una carenza cronica di forza lavoro. I sindacati chiedono alla Provincia di Bolzano una convocazione urgente per avere delle risposte certe ed esigibili in tempi brevi.

Il problema obliteratrici
Forti le critiche da parte dei sindacati anche per quanto riguarda l’adeguamento dei mezzi di trasporto ai nuovi sistemi di ticketing. Da molti mesi - come più volte segnalato dai lettori sulle colonne del nostro giornale - le obliteratrici non funzionano o funzionano a singhiozzo. «In quasi due anni - così i sindacalisti ieri - si sono persi milioni di euro di incassi, milioni che si sarebbero potuti investire per rendere più appetibili le professioni legate al trasporto pubblico. Ma queste entrate si sono perse: ormai, queste sono le nostre stime, su certe linee circa l’80 percento di chi sale a bordo non paga».
DA.PA













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