Calcio

Tutti pazzi per lo Scudetto: i napoletani di Bolzano preparano la festa

In centinaia si riuniranno nei bar e nelle pizzerie in attesa del (possibile) verdetto già in questo week end di campionato


Aliosha Bona


BOLZANO. Dopo quasi due anni, la città torna a tingersi d'azzurro. Con le dovute proporzioni perché questa volta, a differenza di quello storico 11 luglio 2021 che consacrò l'Italia sul tetto d'Europa, portando in piazza centinaia di bolzanini, saranno i tifosi napoletani a improvvisare caroselli e cori. Con addosso sciarpe, bandiere e le maglie dei loro idoli.

Lo faranno per il terzo scudetto della loro storia, 33 anni dopo l'ultimo griffato da Maradona. Quando? Con ogni probabilità già questo weekend. Per farlo il Napoli deve battere la Salernitana sabato pomeriggio e sperare che domenica all'ora di pranzo la Lazio non vinca contro l'Inter a Milano (il club di De Laurentiis ha chiesto alla Lega di spostare a domenica anche la partita del Napoli, così da garantire una contemporaneità, e non una festa divisa in due).

I ritrovi a Bolzano

In attesa dell'ufficialità sulle date, i tifosi napoletani non perdono tempo. Vogliono fare le cose in grande. A Napoli le strade, già tappezzate di gadget azzurri, ribollono di calore, pronte a essere invase per una festa senza precedenti. Ed ecco che la febbre per Osimhen e compagni ha contagiato tutta Italia. Anche Bolzano, una città storicamente più "fredda" da questo lato. Che però nei suoi meandri nasconde centinaia di tifosi azzurri.

Lino Della Ratta, titolare della pizzeria "Maradona" (già il nome dice tutto), è tra i più sfegatati. Per capirlo, basta raggiungerlo al bancone, a pochi passi dal suo amato forno. Ma non così amato come la maglia che ha appesa. È quella di Diego. «Me l'ha data lui, in persona», precisa, «Da giovane lavoravo allo stadio. E capitava che potessimo assistere agli allenamenti. Ad un certo punto si è avvicinato e mi ha omaggiato così...un giorno indimenticabile». Diego è un figlio di Napoli. Difficile da spiegare a chi non l'ha vissuto.

Alla pizzeria “Maradona” di Bolzano si prepara la festa per lo Scudetto del Napoli

I napoletani di Bolzano, e dell’intero Alto Adige, preparano la festa per il terzo scudetto, ormai praticamente certo. La festa potrebbe esplodere già in questo weekend di campionato, e uno dei punti di riferimento dei tifosi azzurri a Bolzano è la pizzeria “Maradona” di Lino Della Ratta.

Oggi, dopo un terzo di secolo, le sue imprese saranno ricalcate dall'attuale formazione: «Ormai è fatta, niente scongiuri o riti scaramantici», aggiunge Della Ratta che per l'occasione ha intenzione di montare uno schermo. Molti la seguiranno da lì, dalla più iconica pizzeria napoletana di Bolzano. I punti di ritrovo, oltre a quelli casalinghi, fanno tappa anche al bar Romagnolo, con il consueto maxi-schermo. Al Palasport si riuniranno i soci del Napoli Club Bolzano, nello spazio dedicato alla sede. Come han fatto dal 16 agosto, per ogni partita. Prossima a festeggiare i 40 anni di vita, la società calcistica presieduta da Salvatore Nicolò conta 250 bambini. Alcuni napoletani di nascita, trapiantati in Alto Adige: «Sono loro che ci trascinano», ammette, «Arrivano al campo e mentre parlano di Napoli, dei loro idoli, si emozionano. Lo scudetto? Qui l'entusiasmo, rispetto a Torino e Milano per esempio, è contenuto. Sta a noi alimentarlo». Così, gli ultimi giorni di maggio, un trenino colorato d'azzurro transiterà per le vie del capoluogo. Pieno di bambini, della loro passione e delle loro bandiere.

Anche Merano risponde

I bar che solitamente trasmettono le partite saranno assediati dai napoletani. A Bolzano, Bressanone e Laives. Soprattutto Merano, dove esiste il Napoli Club più a nord d'Italia. È sorto all'inizio dello scorso anno in piazza San Vigilio. Lì, nel quartier generale, i cinquanta iscritti avranno gli occhi fissi sul televisore. Tra questi anche il presidente, Pasquale Borriello, napoletano doc e meranese d'adozione. Dodici anni fa si è fatto 900 km a nord, per lavoro. Non si è più mosso. E perciò ha voluto portare Napoli qui, dove vive con moglie e tre figli. «Facevo parte di una frangia di tifosi che è sempre stata contro la violenza. E a favore di un tifo sano. Tant'è che noi condividiamo lo schermo anche con tifosi milanisti e juventini». Per domenica è pronto un folto corteo da piazza San Vigilio fino alle vie del centro: «Bandiere, striscioni e perché no...anche qualche fumogeno».













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