il personaggio

Vadena, la storia di Anna Busetti: assessore e vigile del fuoco

La passione è stata trasmessa dal padre Egon e ora la coltiva ogni giorno perché «il volontariato è bello»



VADENA. Lasciamo subito da parte ogni forma retorica sulle donne che scelgono passioni tradizionalmente maschili perché ormai hanno fatto il loro tempo. Quella che vogliamo raccontare, invece, è una storia di passione che si tramanda di padre in figlia con un sottile filo rosso d’amore continuo rivolto alla comunità dove si vive e dove si è conosciuti.

Anna Busetti è assessora comunale di Vadena con le competenze per i giovani, l’energia, l’ambiente e la famiglia. Giovane e molto impegnata ma senza trascurare una passione nata da ragazzina: quella per i vigili del fuoco volontari. Da quando aveva 14 anni ne è orgogliosa componente.

“E’ stato mio papà Egon Busetti ad avvicinarmi a questo mondo. Oggi è il comandante di Vadena ma quando sono entrata io era un semplice volontario e al vertice c’era Erwin Untersalmberger

Come è nato questo amore?

“Eravamo ad una gara tra vigili del fuoco con tutta la famiglia e abbiamo notato che molte altre sezioni si presentavano con il gruppo giovanile. Ci siamo chiesti perché Vadena non potesse avere il suo così mio padre ha raccolto l’idea e ne ha fondato uno. Io e la mia amica Demi Gottardo ne abbiamo subito fatto parte”

Quanti anni avevate?

“Quattordici anni”

Molto piccole… “

Sì, ma anche molto determinate. A 17 anni, poi, Demi ha deciso di occuparsi di altro mentre io sono entrata a tutti gli effetti nella squadra dei grandi. Da otto anni ne faccio parte e da qualche anno ricopro anche il ruolo di scrivente”

Cosa le piace di questa realtà?

“Il gruppo. Da chi ha 17 anni fino a chi ha superato i 60 ci sentiamo tutti parte di qualcosa. Ci sono amicizie che travalicano l’età, le generazioni o le singole storie personali. Siamo uniti in qualcosa di forte. Poi, certo, mi è sempre piaciuto impegnarmi in prima persona per la mia comunità. In tutto siamo 30 persone effettive e quasi una decina del gruppo giovanile”

Talvolta, però, ci sono interventi dove essere squadra conta più di tutto…

“Alcuni servizi ti colpiscono dentro. Non sempre è facile. Ricordo un brutto incidente o le ricerche dei coniugi Neumair. Sono situazioni complicate da gestire, anche psicologicamente

E’ complicato non portarsele a casa?

“Per me abbastanza. Se posso, infatti, preferisco rimanere in caserma a svolgere il coordinamento radio. Chiaro, tuttavia, che se c’è bisogno sono la prima a dare la mia disponibilità per l’operatività sul campo. Gli interventi che affrontiamo più spesso, per esempio, riguardano gli allagamenti di cantine o altri spazi dopo precipitazioni particolarmente importanti”

Quanto tempo richiede essere volontari?

“Ci troviamo una volta la settimana, al giovedì, tra febbraio e maggio e tra settembre e dicembre dove facciamo esercitazioni chiamate manovre. Ogni anno vanno poi calendarizzate tre o quattro riunioni del direttivo dove faccio la scrivente. In estate c’è infine la Festa di Santa Maddalena patrona di Vadena che organizziamo direttamente. C’è tanto impegno per aprire un mondo di emozioni e relazioni impagabili”.













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