Alta val Venosta, la Provincia vende il patrimonio storico 

Solda, Trafoi e Cengles. Andranno all’asta il rifugio Città di Milano, l’ex colonia della polizia di Stato e la polveriera Il prezzo complessivo è di 2 milioni di euro. Bessone: «Fondamentale non investire capitali per edifici che non servono più»



Stelvio/lasa. Trasferiti dallo Stato alla Provincia, ora vengono messi in vendita. Palazzo Widmann si libera della “zavorra” e per ottenere circa 2 milioni di euro (ma in fase d’asta la somma potrebbe aumentare) rinuncia a un patrimonio storico importante. Si tratta infatti dell’ex rifugio alpino Città di Milano, a Solda, dell’ex colonia feriale della polizia di Stato Tre Fontane (a Trafoi) e dell’ex polveriera militare di Cengles, a Lasa.

Le motivazioni.

La vendita di beni del genere è normata sia dallo Stato, sia dalla Provincia. Un primo verbale era già stato approvato a Bolzano lo scorso aprile. L’altro giorno, a proporre alla giunta provinciale la proposta di vendita dei tre immobili è stato l’assessore all’edilizia pubblica e al patrimonio Massimo Bessone. Che pur riconoscendo il valore dei tre complessi tiene a precisare il motivo della risoluzione: «Se è vero che è importante costruire e valorizzare il patrimonio della Provincia, è altrettanto fondamentale non investire capitali per ristrutturare edifici che non ci servono più e vendere beni ed edifici non più utilizzati per fini istituzionali, che con il tempo andrebbero a svalutarsi e finirebbero a rischio degrado. Vogliamo reinvestire per i cittadini le risorse finanziarie che ricaveremo dalle vendite». Non è nemmeno detto che gli eventuali acquirenti non vogliano rilanciare le tre strutture rendendole fruibili al pubblico, ad esempio realizzando musei con percorsi didattici o creando inediti spazi di socialità.

La storia dei tre complessi.

Realizzato nel 1876, il rifugio Città di Milano andò distrutto durante la Prima guerra mondiale, per poi essere ricostruito nel 1926 grazie a una raccolta firme tra i cittadini milanesi (il rudere era stato affidato alla sezione del Cai del capoluogo lombardo), fino alla cessione nel 1999 alla Provincia. Gestito dal Cai fino al 2010, nel 2015 è passato alla gestione da parte di una commissione di cui fa parte, oltre al Cai, anche l’Alpenverein. L’edificio principale della colonia Tre Fontane invece fu realizzato nel 1907. Passò al Regno d’Italia nel 1918 e sotto il fascismo divenne una colonia montana della milizia volontaria. Divenuta nel 1946 caserma del corpo delle Guardie della polizia, nel 1960 fu trasformata in colonia di soggiorno estivo. Nel 1994 chiuse i battenti e gli edifici furono ceduti alla Provincia e definitivamente abbandonati fino al 2019, quando su iniziativa dell’associazione Amici Trafoi ospitò uno speciale evento commemorativo. La polveriera di Cengles invece ha una storia ben più triste. Presa dai nazisti, che vi misero a costruire armi decine di italiani e italiane, fu causa della strage di Lasa. Il 2 maggio del 1945 dieci operai italiani furono fucilati. Uno si salvò, nove morirono. Un altro, l’undicesimo, riuscì a scappare prima della strage.

Due milioni di euro.

L’ex rifugio alpino Città di Milano vanta una superficie di 2.788 metri quadri su una zona rocciosa e di ghiacciaio situata a 2.573 metri di altitudine nei pressi della stazione a monte della funivia di Solda, nel comune di Stelvio. Per questo immobile il prezzo di vendita indicato è di 1.036.672 euro. L’ex colonia feriale della polizia di Stato Tre Fontane è situata in un’area classificata come bosco di 19.723 metri quadri a Trafoi, nel comune di Stelvio. Il suo prezzo di vendita è stato stimato in 980.000 euro. Per l’ex polveriera militare di Cengles, un’area di 1.097 metri quadri di zona agricola nel comune di Lasa, il prezzo di vendita indicato è di 32.910 euro. L’elenco dei beni, con i relativi prezzi elaborati dall’Ufficio estimo della Provincia, resterà per un mese nell’albo dei Comuni di riferimento. In sede d’asta i prezzi potranno essere aumentati. Chiunque intenda far valere un titolo di preferenza deve comunicarlo per iscritto alla Ripartizione patrimonio entro tre mesi dal termine della pubblicazione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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