La messa 

Fedeli riuniti per la prima volta a Santo Spirito

Merano. Prima messa a Santo Spirito, domenica mattina, dopo lo stop imposto ai fedeli per alcuni mesi per via dell’emergenza sanitaria provocata dal contagio da coronavirus. Sono stati 45 i...



Merano. Prima messa a Santo Spirito, domenica mattina, dopo lo stop imposto ai fedeli per alcuni mesi per via dell’emergenza sanitaria provocata dal contagio da coronavirus. Sono stati 45 i parrocchiani che si sono prenotati per la celebrazione trasmessa anche in streaming su Youtube per chi invece fosse rimasto a casa.

Rigidi i controlli prima di entrare dalla porta laterale che dà sulla canonica. C’erano alcuni volontari: uno verificava le prenotazioni, un altro misurava la febbre, un terzo controllava se il fedele avesse mascherina e guanti monouso.

Il parroco don Gioele Salvaterra è entrato con la mascherina, così come i chierichetti, togliendola solo durante la celebrazione. Dopo una decina di minuti è entrato in azione il servizio d’ordine, che ha aperto tutte le porte per arieggiare. Il rumore del traffico in via Roma e in via Cavour ha creato qualche problema ai fedeli.

Delicato anche il momento della comunione: tutti coloro che l’hanno ricevuta hanno teso le mani, ovviamente protette da guanti, al sacerdote.

Non c’è stata, come hanno imposto le regole del Ministero concordate con la Cei, la stretta di mano in segno di pace. Il servizio d’ordine ha svolto il compito di favorire l’uscita dei fedeli ed evitare che porte e maniglie fossero toccate. Tutte le chiese della città sono state sanificate, e i parroci hanno avuto il loro daffare nella ricerca di personale volontario cui affidare la pulizia alla fine di ogni singola celebrazione. E.D.

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