Il Comitato di quartiere a Sinigo: «Lasciati soli» 

Le nuove elezioni. Nessuno tra i membri attuali si rimette in gioco dopo tre anni di lavoro Il presidente Ciprian: «Questa è stata la prima giunta collaborativa, ma non tutti gli assessori»



Merano. Lascia il comitato di quartiere di Sinigo il presidente Luca Ciprian, vera forza motrice di un’assemblea che negli ultimi anni ha messo la comunicazione al centro del proprio mandato, cercando di coinvolgere sempre di più i residenti e i lavoratori. Non senza una punta di amarezza: «Nonostante l’ impegno profuso è sempre troppo esiguo il riscontro da parte sia dell’amministrazione sia dei cittadini – dichiara in un comunicato sul sito dell’organo –. Perché l’amministrazione non valorizza adeguatamente l’operato dei comitati e lascia passare in secondo piano l’appuntamento elettorale?».

Le attività durante il mandato.

Sono tante le azioni intraprese negli ultimi tre anni. Un continuo confronto sui temi trattati, facendo spesso sopralluoghi in loco per valutare insieme e sul campo le criticità e definirne le priorità d’intervento. Un esempio su tutti, il nuovo volto della piazza. «Sono stati affrontati problemi cronici – riprende Ciprian – come il traffico, lo smaltimento illegale dei rifiuti, la richiesta di maggiore sicurezza, la situazione di degrado e abbandono di Sinigo sud con la prossima realizzazione del marciapiede di collegamento e la necessità, in generale, di una maggiore manutenzione. Ci siamo occupati di importanti aspetti viabilistici come la segnaletica verticale in corrispondenza dello svincolo Mebo e l’introduzione di un semaforo intelligente all’incrocio di via Nazionale con via Damiano Chiesa. Ci siamo confrontati sui temi d’attualità come il futuro della Solland Silicon, il piano di recupero, la falda, con l’incontro dei ministri Costa e Fraccaro e la collocazione del nuovo press container. E infine una serie di proposte per preservare le testimonianze storiche di Sinigo con una progettualità rivolta al futuro: la fermata del treno e la rifunzionalizzazione della scuola elementare Giovanni XXIII in casa di riposo e poliambulatori, per citarne alcune».

Partecipazione e legittimazione.

Ma anche così, il comitato ha percepito una distanza da parte dell’amministrazione, nonostante parte di questa giunta sia stata «la prima a dimostrarsi aperta a un dialogo costruttivo coi comitati. La disaffezione al voto si riscontra in tutti gli ambiti della società da tempo, ma per i comitati di quartiere, soprattutto per quello di Sinigo, la responsabilità è probabilmente da imputarsi ad altre cause. C’è sicuramente poca voglia di impegnarsi, ma questo non basta a spiegare il fenomeno. A mancare è la legittimazione da parte della Pubblica amministrazione del ruolo dei comitati. Se questi sono gli organismi di supporto all’amministrazione comunale, come si spiega che alcuni assessori, in tutti questi anni, non abbiano mai accolto il nostro invito a partecipare su temi di loro competenza e di grande rilevanza?». Temi che tra i comitati di quartiere meranesi girano da parecchi anni. «È arrivato il momento di rivalutare il ruolo dei comitati nel loro rapporto con l’amministrazione, così come previsto dalle linee guida che ne regolamentano l’esistenza. Attualmente la consultazione dei comitati sugli interventi e sulle iniziative per il territorio di competenza è facoltativa. Deve diventare obbligatoria, altrimenti i comitati non hanno senso di esistere».

Preoccupazione per il futuro.

Per tutti questi motivi, oltre che per questioni personali, dopo sei anni Ciprian ha deciso di non ricandidarsi. «Da sinighese – spiega– la decisione non è stata facile: molti sono i progetti ancora aperti seguiti personalmente e molte le preoccupazioni per gli scenari che potrebbero prospettarsi per il prossimo comitato. Stesse riflessioni anche per la maggior parte degli attuali membri. Sinigo, per la sua storia, per la lontananza dal centro, per scelte errate di sviluppo produttivo e abitativo è sempre stato periferia della periferia. Da parte nostra la voglia e gli strumenti per fare il salto non sono mai mancati».













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