Il Natale si accende sul Ponte Romano 

Per la prima volta le luminarie sullo storico passaggio Accontentati i negozianti sulla sponda di Maia Alta


di Ezio Danieli


MERANO. Ponte Romano, per la prima volta, è stato illuminato in occasione delle festività natalizie. Nei giorni scorsi alcuni elettricisti hanno provveduto a sistemare sul manufatto delle piccole lampadine che sono state accese in occasione dell'inaugurazione dei Mercatini di Natale.

Erano stati i commercianti della zona di ponte Romano, una manciata di attività in una delle zone più caratteristiche della città, che avevano fatto presente l'opportunità di illuminare il manufatto che è un importante attrattiva turistica oltre che il passaggio obbligato (e comodo) per tutti coloro che a piedi scendono da Maia Alta.

«Per Natale le luminarie sono sempre state posizionate, a cura del Comune, su tutti i ponti e le passerelle sul Passirio. Il ponte Romano è sempre rimasto al buio. È diventato quindi anche pericoloso vista la crescita di episodi spiacevoli. Sarebbe il caso di dotarlo di un minimo di luce visto che quest'anno cadono i suoi 400 anni dalla costruzione», hanno detto in coro i negozianti che hanno i loro esercizi a ridosso del ponte. Che sono stati subito accontentati.

Il manufatto è stato illuminato, finalmente e si presenta in una veste più in sintonia con il Natale . È diventato inoltre più sicuro per tutte le persone che lo percorrono sia al mattino presto che nelle ore serali.

Nella cronaca "Vita Corbiniani", opera del vescovo Arbeo e risalente al 760, si fa già riferimento a un ponte in legno nella zona. Il passaggio fu distrutto più volte da inondazioni: nel 1340, 1401 e nel 1503. A seguito di quest'ultima distruzione fu rinforzato con piloni di pietra. Questo rinforzo però non sembra bastò del tutto e nel 1572 fu gravemente danneggiato da un'altra piena. Nel 1615 il ponte era ormai così malridotto che si decise di costruirne uno nuovo interamente in pietra.

Il 18 gennaio 1616, l'opera fu affidata al mastro muratore Andrä Tanner di Bressanone per un importo di 1350 Gulden. Nell'agosto dello stesso anno, poco prima del termine dei lavori, un'altra alluvione portò via i sostegni provvisori del ponte che in parte crollò. Per paura che gli fosse data la colpa dell'accaduto, Tanner fuggì in Svizzera e poi tornò a Bressanone. Il 17 febbraio del 1617 si arrivò ad un accordo tra la città e Tanner per terminare i lavori con un ulteriore esborso di 900 Gulden. Nel 1893 il ponte fu ampliato in larghezza con la creazione degli attuali parapetti a sbalzo.













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