Il rogo al lido di Lagundo: individuati due focolai 

Si rafforza la pista del dolo. I carabinieri stanno visionando le immagini Il sindaco Gamper: «D’accordo col gestore: subito al lavoro per la ricostruzione»


di Ezio Danieli


LAGUNDO. L'incendio, che l'altra notta ha distrutto il lido di Lagundo, è doloso. I pompieri del corpo permanente di Bolzano hanno individuato due focolai distinti all'interno di ciò che è rimasto della struttura balneare. Hanno prelevato dei reperti che ora dovranno sottoporre alle verifiche con gli appositi macchinari in dotazione. I carabinieri intanto hanno esaminato le immagini girate con numerosi cellulari di clienti della vicina pizzeria oltre che dalle telecamere di sorveglianza. Sarebbe emerso che i presunti autori del rogo si sarebbero allontanati dal lido uno in bicicletta, l'altro a piedi. I due sarebbero anche gli autori del furto commesso all'interno della struttura dove poco prima del divampare delle fiamme dove si erano introdotti nel bar e s'erano impossessati di una serie di bevande. Era stato trovato un pezzo di computer sotto il ponte di Foresta e rinvenute anche delle impronte sul bancone della reception.

La struttura è di proprietà comunale. Il sindaco, che ha escluso subito che le fiamme fossero state causate da un cortocircuito («l'impianto elettrico era stato staccato»), si è già messo al lavoro. «D'accordo con il gestore Erwin Götsch abbiamo deciso di iniziare con la ricostruzione. In attesa di avere il via libera dal consiglio comunale, che si riunirà il 29 dicembre prossimo, nominerò una apposita commissione che dovrà valutare il da farsi. Pensiamo di rifare ex novo la parte vicina all'ingresso in modo da renderla più funzionale e soprattutto in grado di essere presidiata. L'obiettivo è di finire i lavori per l'inizio della prossima stagione balneare. Non dovessimo riuscire nell'obiettivo, abbiamo già pensato di utilizzare dei container per ospitare i vari servizi».

Le fiamme al lido di Lagundo, nella notte fra domenica e lunedì, si erano sviluppate poco dopo la mezzanotte ed avevano trovato facile esca nelle strutture in legno della parte superiore dell'edificio. In breve si erano sviluppate ed avevano avvolto l'intera struttura balneare trasformata in un vero e proprio gigantesco falò. I pompieri di Lagundo, i loro colleghi di Merano e di Quarazze erano intervenuti rapidamente. Un centinaio di uomini aveva lottato prima di avere ragione delle fiamme che avevano nel frattempo "divorato" tutta la parte esterna del lido. Si è salvato soltanto l'impianto di pompaggio dell'acqua, oltre alla piscina degli adulti mentre quella dei bambini, che era stata coperta con un telo per l’inverno, era stata intaccata dal fuoco e dovrà essere completamente rifatta, così come uno scivolo andato distrutto.













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