Salvatoriane 

Il vescovo Ivo Muser celebra la vita consacrata

Merano. «Le comunità religiose sono un pungolo di vitalità nella carne della Chiesa», ha dichiarato il vescovo Ivo Muser l’altra sera nella cappella delle suore Salvatoriane, a Maia Alta, durante la...



Merano. «Le comunità religiose sono un pungolo di vitalità nella carne della Chiesa», ha dichiarato il vescovo Ivo Muser l’altra sera nella cappella delle suore Salvatoriane, a Maia Alta, durante la celebrazione in occasione della Giornata della vita consacrata, che la Chiesa celebra da 25 anni. Attualmente le comunità religiose presenti nella Diocesi sono una trentina, con oltre 500 confratelli e consorelle.

«Le varie comunità religiose con i loro diversi accenti spirituali – così il vescovo – sono come un commento alle singole pagine del Vangelo. Consacrare la vita a Dio significa la volontà di seguire il Vangelo non solo occasionalmente e di far entrare Gesù ovunque: nel lavoro e nel tempo libero, nei momenti belli e in quelli difficili, nelle decisioni importanti e nelle relazioni di ogni giorno». La celebrazione di quest’anno a Merano, ha ricordato il vescovo, «è anche una gioiosa anticipazione della cerimonia di beatificazione di padre Francesco Jordan, il fondatore dei Salvatoriani, fissata per il 15 maggio a Roma». Muser celebrerà una messa di ringraziamento per lui il 24 maggio, lunedì di Pentecoste, nella chiesa parrocchiale di Merano.

Nella Giornata della vita consacrata il presule ha poi ringraziato tutte le comunità religiose presenti nella diocesi. Durante la celebrazione monsignor Muser ha acceso una candela, simbolo della Giornata della vita consacrata, per ricordare i 45 appartenenti a comunità religiose (13 uomini e 32 donne) deceduti nel 2020.













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