Lagundo, il lido distrutto dalle fiamme 

Prima del rogo qualcuno è entrato nella struttura: ipotizzato il dolo. Devastati ingresso, bar e spogliatoi: 1 milione di danni


di Ezio Danieli


LAGUNDO. Un furioso incendio - quasi certamente di origine dolosa o colposa, si esclude il corto circuito visto che l’impianto elettrico era stato disattivato - ha devastato la notte scorsa il lido di Lagundo. Le fiamme, sviluppatesi dopo la mezzanotte, hanno avuto ragione in breve tempo di tutta la parte dell'edificio che ospita l'impianto balneare interessando parte delle strutture murarie del lido. Ridotti ad un cumulo di cenere e macerie il bar, la palazzina dell'ingresso, il reparto degli spogliatoi. L'incendio ha causato gravissimi danni anche alla piscina dei bambini che dovrà essere rifatta.

I danni sono ingentissimi: si calcola più di un milione di euro. Mentre il rogo illuminava la notte del paese, l'intervento di un centinaio di vigili del fuoco nulla ha potuto, purtroppo, per salvare la struttura. Le indagini dei carabinieri e dei pompieri del corpo permanente di Bolzano sono ancora in corso. Si stanno orientando verso la causa dolosa del rogo anche perché all'interno di quello che resta del bar sono state trovate delle tracce inequivocabili che confermano la presenza nel locale di una o più persone che sarebbero state le responsabili di un furto. Racconta il sindaco Ulrich Gamper: «Si è potuto accertare che poco prima del divampare del fuoco all'interno del lido era stato perpetrato un furto. Ignoti malviventi si erano introdotti nel bar e s'erano impossessati di una serie di bevande. È stato trovato un pezzo di computer sotto il ponte di Foresta e rinvenute anche delle impronte sul bancone della reception».

Il sindaco esclude che le fiamme siano state causate da un cortocircuito «visto che l'impianto elettrico era stato staccato» ed attribuisce le cause dell'incendio «probabilmente al mozzicone di una sigaretta abbandonato ancora acceso».

Le fiamme hanno trovato facile esca nelle strutture in legno della parte superiore dell'edificio. La costruzione è di proprietà comunale. In breve si sono sviluppate ed hanno avvolto l'intera struttura balneare trasformata in un vero e proprio gigantesco falò. I pompieri di Lagundo, i loro colleghi di Merano e di tutti i corpi del circondario sono intervenuti rapidamente. Un centinaio di uomini ha lottato per diverse ore prima di avere ragione delle fiamme che avevano nel frattempo "divorato" tutta la parte esterna del lido di Lagundo. «Si è salvato soltanto l'impianto di pompaggio dell'acqua. Anche la piscina degli adulti non ha subito danni mentre quella dei bambini, che era stata coperta con un telo, è stata intaccata dal fuoco e dovrà essere completamente rifatta». Sul posto, per gli accertamenti del caso, sono intervenuti i carabinieri della stazione di Lagundo.

Nella mattinata di ieri è stato fatto un sopralluogo dai vigili del fuoco del gruppo permanente di Bolzano. A loro il compito di stabilire se le fiamme siano state di origine dolosa, come appare probabile.













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