Lavori in via Wolf, condannati 17 tigli su 383

Merano. Entro breve inizieranno i lavori di risanamento di via Wolf. Nel corso dell'intervento è prevista anche la realizzazione di un nuovo collettore per la raccolta delle acque piovane nel tratto...



Merano. Entro breve inizieranno i lavori di risanamento di via Wolf. Nel corso dell'intervento è prevista anche la realizzazione di un nuovo collettore per la raccolta delle acque piovane nel tratto fra il centro scolastico e via Laurin. In base ai controlli effettuati nel 2019, 17 dei complessivi 383 tigli che costeggiano la via devono essere sostituiti con nuove piante. «La Giardineria comunale è stata tempestivamente coinvolta nella pianificazione dei lavori. Nel bando di gara sono state prescritte anche specifiche misure per la tutela degli alberi. Inoltre gli scavi verranno seguiti da un esperto proprio per proteggere l'apparato radicale delle piante», ha spiegato l'assessora Gabriela Strohmer. «Molte delle complessive 383 piante che caratterizzano questo viale accusano problemi di salute, perché sono ormai prossime alla fine del loro ciclo di vita. Perciò è opportuno provvedere a sostituirne alcune. Ci teniamo a informare preventivamente la popolazione a riguardo. Gli abbattimenti verranno effettuati a cura della ditta incaricata di effettuare i lavori di scavo. La stessa provvederà anche a rimuovere le ceppaie».

«Come spesso accade per le piante cresciute in ambienti urbani, l'abbattimento di questi tigli è la inevitabile conseguenza dei sintomi che si manifestano nella chioma, che a loro volta derivano da danni all'apparato radicale» evidenzia la direttrice della Giardineria comunale Anni Schwarz. «Sintomi che non sono visibili nel legno all'altezza del terreno. Nelle chiome si può però già nettamente distinguere un progressivo deperimento dei rami, che accelera nel periodo estivo. In alcuni casi è rimasta solo una parte minima della chioma. Nonostante le regolari potature, si forma ogni anno altro legno morto che rappresenta un rischio per la sicurezza stradale. Anche i servizi ecocistemici di queste piante, rispetto a quelle sane, risultano fortemente compromessi»















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