Merano. Alla fermata del bus, presso il parco giochi. Un luogo dove ci si ferma, dove si aspetta. E magari si ha del tempo per riflettere su un messaggio. È stata posizionata in via Toti non lontano dall’incrocio con via Leopardi la “panchina rossa”, simbolo della campagna contro la violenza sulle donne e griffata con varie frasi. È stata inaugurata ieri con una performance di alcuni giovani dell’istituto Fos Marie Curie e del liceo Gandhi: rione Wolkenstein, con il contributo del comitato, è la prima tappa che la panchina sosterrà nel suo viaggio fra i quartieri. Un modo per dare continuità all’azione della Rete antiviolenza, per evitare che l’attenzione sul fenomeno si limiti ad alcune date o frangenti. «Ho visto che in municipio davanti a questi simboli le persone si fermavano, osservavano, riflettevano» ha detto ieri il vicesindaco Andrea Rossi “battezzando” l’installazione assieme all’assessora alle pari opportunità Gabriela Strohmer, a Siegrid Pisano del Centro antiviolenza/Casa delle donne («siamo sempre reperibili all’800 014008») e a Paul Zipperle, presidente del comitato Wolkenstein. Ed è questo l’obiettivo della panchina itinerante.

Ragazze e ragazzi dei due istituti superiori hanno poi dato lettura a una serie di frasi dense di significato. Messaggi forti, mentre i loro compagni accompagnavano le voci con una coreografia. “Iniziamo subito, iniziamo da noi”, fra i vari messaggi. I giovani e la loro formazione come pietra angolare per contrastare un fenomeno che purtroppo rimane di stretta attualità.

Al termine un buffet offerto dal comitato di quartiere, momento di incontro che dà valore all’opera degli organismi di rappresentanza periferica, che facendosi coinvolgere in questa iniziativa ampliano il loro raggio d’azione e lo riempiono di significato.