Mercatino e critical mass La città alta sui pedali 

Ambiente. Famiglie e amanti della due ruote ecologica in piazza Terme per la giornata dedicata Trecento i partecipanti all’evento che ha fermato le automobili sulle strade: «Il traffico siamo noi»


Sara Martinello


Merano. Sono 300 gli amanti della bicicletta che l’altro giorno si sono dati appuntamento in piazza Teatro per una critical mass, la biciclettata scampanellante e scanzonata che ferma le auto allo slogan di “Noi non blocchiamo il traffico. Il traffico siamo noi”. Seguita a ruota dalla mattinata di ieri in piazza Terme, dove centinaia di meranesi hanno approfittato del mercatino delle bici organizzato dal Comune, con tanto di “nonno bici” (Marco Morelato, al suo decimo appuntamento con le riparazioni gratuite) e di premiazione di chi sui pedali ha macinato più chilometri.

Mele per tutti, borse di tela per una spesa più sostenibile, una varietà di premi per i vincitori del cicloconcorso provinciale “L’Alto Adige pedala” e per chi dall’inizio della primavera a oggi ha percorso più di cento chilometri, sempre nell’ambito della competizione provinciale. Stefano Papa ne ha percorsi 11092, Davide Garbellini 8667,10, Ivan Morelato 7047,30, Evelina Santocono 6184,10, Simona Sitia 4866,90, Sabine Schgör 3917. Tutti premiati dagli assessori Madeleine Rohrer e Stefan Frötscher e dal sindaco Paul Rösch, che stringendo la mano a 90 ciclisti virtuosi ha ribadito ancora una volta come solo mettendo la mobilità ciclabile al primo posto dell’agenda politica si possa immaginare un futuro sostenibile. Nel frattempo tanti hanno approfittato del mercatino delle bici usate allestito nella piazza, cercando offerte vantaggiose per muoversi con agilità nel traffico.

A proposito di traffico: come hanno reagito gli automobilisti che venerdì sera si sono trovati improvvisamente bloccati da 300 ciclisti? «Alcuni sono stati poco pazienti, ma per lo più la gente nelle auto sorrideva e ci ha pure applaudito», racconta Rohrer, che alla manifestazione organizzata da Critical Mass Südtirol-Alto Adige e dal movimento Fridays for Future ha partecipato in rappresentanza del Comune («Noi questi ragazzi li sosteniamo»). Da piazza Teatro il gruppo si è diretto verso la stazione, Maia Bassa, via Roma, corso Libertà, di nuovo la stazione e poi piazza Teatro, per la conclusione di un evento organizzato con un tam tam sui social, sulla scia di quelli che da alcuni anni costellano la bella stagione. Scortati da un agente della polizia locale, a garantire la sicurezza, i ciclisti sono scesi in strada non tanto per chiedere alla politica di agire, quanto piuttosto per dimostrare che l’azione può partire dal basso, dalle persone che si uniscono. «Senza per forza aspettare i tempi della politica», aggiunge Rohrer. «Alla fine una bambina alta così – e qui l’assessora si porta una mano a un’altezza di un metro e venti – ha detto che vorrebbe “che le macchine spegnessero i motori”. Insomma, è il nostro futuro a chiedercelo». Una riflessione sulla sostenibilità, però, deve includere anche un ragionamento sulla produzione di beni. Sul costo effettivo, umano, di una maglietta da dieci euro. Sull’inquinamento prodotto da quel clic con cui acquistiamo online. «Una sfida per la politica, vedremo chi la raccoglierà», conclude Rohrer.













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