«Pesticidi, dalla Svizzera solo conferme»

Monaco/tubre. «I nostri risultati dimostrano ancora una volta che l’Unione Europea, avvallando l’uso dei pesticidi, ha una visione irrealistica dell’effettiva diffusione aerea di queste sostanze». È...



Monaco/tubre. «I nostri risultati dimostrano ancora una volta che l’Unione Europea, avvallando l’uso dei pesticidi, ha una visione irrealistica dell’effettiva diffusione aerea di queste sostanze». È il commento dell’Umweltinstitut di Monaco di Baviera in seguito alla pubblicazione dello studio dell’Ufficio per la natura e per l’ambiente del Cantone dei Girigioni, nel quale si dimostra come a mano a mano che ci si allontana dal confine italosvizzero la concentrazione di pesticidi nell’aria diminuisca.

Così Karl Bär, referente per le politiche agricole dell’Umweltinstitut e responsabile delle rilevazioni fatte per conto dell’Ufficio ambiente dei Grigioni: «Nella parte svizzera della val Monastero abbiamo rilevato la presenza di principi attivi da pesticidi che non sono impiegati in quel territorio. Inoltre, i risultati collimano, anche temporalmente, con quelli riscontrati in val Venosta. Possiamo quindi presumere che i pesticidi impiegati nella frutticoltura intensiva dell’Alto Adige e presenti nell’aria vengano trasportati per molti chilometri raggiungendo la vicina val Monastero, in Svizzera. Spesso, le procedure di approvazione riguardo i pesticidi non tengono conto della possibilità che ci sia una diffusione degli agenti nell’aria o, in alcuni casi, la ritengono trascurabile».

L’Umweltinstitut ha fatto misurazioni sui pesticidi anche in Germania, in collaborazione con l’Alleanza per un’agricoltura per le future generazioni e con l’Agenzia ambientale indipendente Tiem. Tra il 2014 e il 2019 è stata ricercata la presenza di pesticidi nell’aria in 163 siti distribuiti in tutta la Germania. Anche questa indagine ha rivelato che i pesticidi vengono trasportati nell’aria per svariati chilometri. I risultati sono stati resi noti martedì 29 settembre alla presenza della ministra dell’Ambiente tedesca Svenja Schulze, che ha espresso gratitudine per lo studio, sottolineando come questo progetto colmi un’importante lacuna rispetto al fenomeno della diffusione dei pesticidi per via aerea.













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