«Qui sei leggendario come l’Ortles» 

Celebrati a Solda i 90 anni di don Hurton, il “prete delle cime”. Le parole di Muser


di Bruno Pileggi


STELVIO. L’intera comunità di Solda ha festeggiato i 90 anni del parroco delle cime don Josef Hurton. La cerimonia ha avuto luogo nella giornata di Pasquetta in una cornice ancora tutta ammantata di candida neve, sotto un cielo blu e un sole che faceva brillare con i suoi raggi in tutta la sua maestosità il re Ortles, catturando le attenzioni fotografiche dei turisti. . Le celebrazioni hanno avuto inizio al mattino con la santa messa officiata dal vescovo Ivo Muser. Don Hurton ha preferito raggiungere in auto la chiesetta di Santa Geltrude, piccolo gioiello costruito nel 1863 dal curato don Johann Eller e consacrata nel 1902 dal vescovo Simon Aichner. Poi, indossati i paramenti sacri, è entrato in chiesa tra gli applausi dei suoi fedeli.

Assieme a don Hurton e a Muser, alla funzione religiosa hanno partecipato il vescovo di Basilea Felix Gmür e altri preti concelebranti - Willibald Hofgartner, Rüdi Heim, Achim Schütz, Rudolf Malak, Harald Kössler. Non ultimo don Florian Öttl, colui che ha preso il posto di don Hurton dopo il pensionamento.

Gremiti i banchi, tra i quali figuravano i nipoti di don Hurton, il politico slovacco Béla Búgar e Zoltan Mery. Presenti inoltre il senatore Albrecht Plangger, l’assessore provinciale Richard Theiner, il decano di Malles don Stefan Heinz, il sindaco di Stelvio con la sua giunta comunale, il tenente colonnello dei carabinieri di Bolzano Marco D’Addato, il campione di sci Gustav Thöni. E ancora i rappresentanti del soccorso alpino Cnsas con i loro cani da valanga (don Hurton ne fondò la squadra) “sull’attenti” all’ingresso della chiesetta.

La cerimonia è stata accompagnata dai canti del coro di Solda, l’omelia affidata al parroco di Stelvio don Florian Öttl. Parole toccanti nel saluto rivolto al festeggiato poco prima che terminasse la sacra funzione, quelle pronunciate dal vescovo Muser: «Carissimo Josef, sono più i tuoi anni trascorsi in questo meraviglioso posto, di quanti ne ho io! Sei una leggenda e, come tutte le leggende, tu appartieni a questa terra, ai suoi abitanti, come l’Ortles o il Gran Zebrù». Muser ha ricordato l’operato del “parroco delle cime” assieme agli uomini formati nella scuola per cani da valanga e in qualità di responsabile del Cnsas. Poi, tra gli applausi scroscianti, il vescovo ha consegnato a don Hurton una pergamena benedetta dal Santo Padre a firma del segretario di Stato di Sua Santità, Pietro Parolin.

Infine il brevissimo intervento di don Hurton che ha voluto chiudere con il saluto finale più volte usato da papa Bergoglio: «Pregate per me».

A seguire si è tenuto un rinfresco nei locali della vicina casa della montagna ed un pranzo nella stube del ristorante Parc Hotel non senza dimenticare di far giungere alla sua perpetua presente tra i banchi, un dono floreale quale segno di riconoscimento e affetto.















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