Salvati 1.162 pesci La biodiversità “nuota” nei fossati

Merano. Normalmente durante la stagione autunnale le rogge e i canali che attraversano Merano sono oggetto di lavori di manutenzione. Vengono quindi prosciugate, cosa che per la fauna che le abita...



Merano. Normalmente durante la stagione autunnale le rogge e i canali che attraversano Merano sono oggetto di lavori di manutenzione. Vengono quindi prosciugate, cosa che per la fauna che le abita costituirebbe praticamente una condanna a morte certa se nessuno intervenisse. Così l’associazione dei pescatori anche quest’anno si è prodigata nel salvataggio dei pesci, trasferendone oltre mille in altre acque.

Le rogge e i fossati sono storiche strutture per l’irrigazione e per il drenaggio, ma anche un habitat naturale per flora e fauna. Di concerto con l’Ufficio provinciale caccia e pesca, l’associazione “Passer-Fischer” si è presa il compito di recuperare quanti più pesci vivi possibile. Ne ha recuperati 1.162.

Per la prima volta i pescatori del “Passer - Fischer” hanno collaborato con l’associazione dei pescatori di Verano, che gestisce il tratto superiore del rio Sinigo, la cui popolazione ittica la scorsa estate è stata travolta da una frana: per ripopolare il rio, all’associazione di Verano sono state donate circa cinquecento trote fario (Salmo trutta fario), specie tipica dei corsi d’acqua più profondi che nel rio Sinigo potrà trovarsi bene.

Gli esemplari di trota marmorata (Salmo marmoratus) invece per il momento vengono tenuti separati, perché l’associazione “Passer-Fischer” intende dare loro una tutela speciale e ricostituire un nutrito gruppo di trote nel Passirio, nell’ambito del progetto Marmogen, della Provincia. L’associazione segnala anche la buona notizia di un costante aumento, negli ultimi anni, della popolazione di scazzoni (Cottus gobio), una piccola e inconfondibile specie ittica la cui presenza è indizio di un habitat acquatico “sano”: «Per la tutela di rogge, canali e fossati – spiegano i “Passer-Fischer” – dobbiamo impegnarci a non costruire ulteriormente».

Non è mancata una sorpresa, il rinvenimento di esemplari di sanguinerola (Phoxinus lumaireul) nel fosso “Harwaal”, per la prima volta nel sistema idrico meranese. Le specie recuperate arrivano a sei con la trota iridea (Oncorhynchus mykiss) e con alcuni giovani temoli (Thymallus thymallus).

«Rigraziamo i responsabili e gli operatori dei singoli corsi d’acqua, tra rogge, canali e fossati, per questa collaborazione spontanea e proficua che ci ha permesso di salvare così tanti pesci. Speriamo di poter proseguire su questa strada anche durante l’inverno», conclude l’associazione di pescatori.

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